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Mess.Veneto-Moratti, la Regione farà ricorso

L'incontro sul futuro del sistema in Italia è servito per lanciare una proposta che farà molto discutere Il direttore regionale Bruno Forte: non si riforma solo cambiando una legge "Mor...

18/02/2004
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MessaggeroVeneto

L'incontro sul futuro del sistema in Italia è servito per lanciare una proposta che farà molto discutere
Il direttore regionale Bruno Forte: non si riforma solo cambiando una legge
"Moratti, la Regione farà ricorso"
Antonaz a Spilimbergo: lavoreremo con le altre Regioni per opporci alla riforma L'assessore: bisogna destinare più risorse, la scuola sia al centro della società


SPILIMBERGO. Qualificato convegno a più voci sulla scuola e sulla riforma Moratti nella Casa dello studente di Spilimbergo, su iniziativa del locale Circolo culturale Il Tagliamento, che in linea coi propri programmi elettorali ha saputo prendere di petto un tema attuale e scottante, dandogli una cornice propositiva e costruttiva.
L'appuntamento è stato di livello, centrato sulla riforma Moratti ma anche su una analisi storico culturale della scuola italiana da parte di un relatore di eccellenza come Bruno Forte, direttore regionale istruzione e cultura. Il partecipato incontro è stato animato dagli interventi dell'assessore regionale Roberto Antonaz, dal sindaco di Spilimbergo Arturo Soresi, dal presidente del Circolo Maria Grazia Perrucci nonchè dal pubblico che ha posto diversi quesiti. Moderatore il giornalista Piero Angelillo.
Il primo cittadino della città del mosaico ha salutato la "prima visita ufficiale dell'assessore Antonaz a Spilimbergo", sottolineando le due realtà locali (Scuola del mosaico ed il Craf) fortemente collegate alla Regione assieme alle necessità delle scuole locali ed ai "specifici problemi locali di integrazione, da parte del 7% di cittadini immigrati".
Bruno Forte ha esordito rimarcando "la debole cultura nella scuola d'Italia, mentre in Francia l'istituzione scolastica è vista come fucina del presente e del futuro". Ha spiegato che è costume italiano "riformare semplicemente cambiando le leggi, mentre ogni cambiamento reale si misura sul campo dei fatti e dei risultati. Nel caso specifico quindi nei processi di insegnamento-apprendimento nelle aule, a opera di operatori scolastici aggiornati ed in un'ottica di scuola come bene comunitario e quindi di tutti".
Il direttore regionale ha individuato diversi ostacoli che in Italia impediscono un'autentica riforma scolastica. In primis un "approccio altamente ideologizzato al problema" assieme alla mancanza di coinvolgimento. Altra questione ha centrato il "tema delicatissimo dell'anticipo dell'età scolare che diventa una adultizzazione del bambino, con l'aggravante che lasciare la decisione dell'anticipo nelle mani dei genitori è da considerarsi cosa folle".
Annotazioni di Forte hanno toccato anche la figura del tutor, il pericolo di una "frantumazione del progetto scuola" a danno di una scuola intesa come modello di comunità ed il senso etico, culturale e sociale da cui deve essere informato il concetto di efficienza. Infine, il tempo pieno inteso non come "un idolo, ma come anticipo e laboratorio avanzato per il rinnovo della scuola".
L'assessore Antonaz riferendosi alla riforma Moratti l'ha definita non neutrale, ma legata dal filo delle tre 'i' (inglese, internet, impresa) dove prevale la logica dell'impresa. "In ogni caso '#8211; ha precisato Antonaz '#8211; vanno aumentate le risorse finanziarie a favore della scuola con scelte politiche, ponendola al centro della società e dandole una autonomia in termini reali. In Regione i fondi per il 2004 sono stati portati a 15 milioni 500 mila euro, quasi 5 milioni di euro in più rispetto al 2003. Possiamo inoltre sfruttare ancora per due anni i fondi europei e naturalmente per poter fare le cose al meglio serve una specifica legge regionale".
L'assessore ha anche preannunciato l'attivazione di un ricorso congiunto con altre regioni d'Italia alla Corte costituzionale, per fermare la legge Moratti. Interessanti e sopratutto concreti alcuni problemi posti sul tappeto da insegnanti e cittadini sull'autonomia della scuola e sulla necessità di fare chiarezza sulle prospettive della legge Moratti, in termini didattici, organizzativi e logistici.
Mirello Macorig


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