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Mess.Veneto-Risorse integrative alla scuola pubblica"

La Regione è orientata a intervenire nella formazione e nel diritto allo studio per cercare di superare le lacune statali "Risorse integrative alla scuola pubblica" Stanziamento di 500 mila euro ...

14/08/2003
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MessaggeroVeneto

La Regione è orientata a intervenire nella formazione e nel diritto allo studio per cercare di superare le lacune statali
"Risorse integrative alla scuola pubblica"
Stanziamento di 500 mila euro a garanzia del sostegno agli studenti disabili

Un'idea forte per la scuola statale, quella del neo assessore regionale Roberto Antonaz. Ha proposto la variazione in bilancio già approvata dal parlamentino di Trieste che trasferisce 450 mila euro al diritto di studio per gli studenti delle superiori (altri 250 mila per gli universitari), capaci di lievitare il bonus pro capite a 300 euro e cambiare corso all'assessorato. Darà risposte forti anche all'Associazione dirigenti scolastici di Pordenone, preoccupata per la scure dei tagli calata sull'autonomia? I presidi chiedono risorse, in un quadro legislativo regionale per la scuola: giriamo l'istanza all'assessore.
"Credo darebbe un esito negativo reagire alla riforma Moratti con una regionalizzazione della scuola '#8212; spiega Roberto Antonaz eletto per Rifondazione comunista '#8212;, con il rischio di creare 20 sistemi scolastici diversi perdendo di vista il quadro nazionale ed europeo. I tagli sulla scuola sono una grave scelta del governo, perché prima sarebbe meglio risparmiare sulle spese militari e combattere gli evasori fiscali. Ma ritengo sbagliato un intervento tampone della Regione sulle falle aperte dal governo. Lo Stato ha risorse e la scelta di non destinarle alla scuola costringendo le famiglie, Regioni ed enti locali a intervenire, è un ricatto a cui non ci pieghiamo. È immorale sottrarre risorse all'istruzione pubblica, ma non è possibile l'uso di fondi regionali per risolvere i problemi di competenza dello Stato?".
La Regione continuerà a integrare gli organici docenti del sostegno per gli alunni disabili?
"Per quest'anno è previsto lo stanziamento di 500 mila euro e per il prossimo, se sarà necessario, reiteremo l'intervento. Anche se sono responsabilità statali quelle relative all'integrazione degli allievi disabili, da assolvere consolidando gli organici docenti oppure stanziando risorse aggiuntive per la Regione che, a sua volta, le indirizza alle scuole. Il momento è di difficoltà per gli enti locali e nel settore istruzione credo che occorra ripensare la riforma".
Si riapriranno le iscrizioni per i bambini di 2 anni e mezzo nelle scuole dell'infanzia?
"Spero di no. Sarebbe un'ulteriore difficoltà per gli enti locali, un caos annunciato e mi auguro che non si realizzi un progetto che può essere concepito soltanto da chi non conosce il reale funzionamento dell'organizzazione scolastica".
La recente intesa sull'offerta formativa integrata istruzione-formazione potrebbe bloccare la fuga da scuola dei quattordicenni: quali gli istituti coinvolti nel Pordenonese da settembre?
"Le scuole e gli enti di formazione professionali interessati si faranno avanti, proponendosi. Gli istituti statali definiranno progetti articolati su un percorso sperimentale triennale che vuole evitare il vuoto normativo relativo all'obbligo scolastico, conseguenza dell'abolizione della legge 9 del '99 che aveva innalzato l'obbligo scolastico da 8 a 9 anni. L'intesa raggiunta dovrebbe servire a garantire un'offerta formativa per evitare l'abbandono precoce, per sopperire alla gravissima decisione del ministro Moratti di abbassare l'obbligo. Mi sono astenuto dal voto di giunta sul protocollo per non avvallare la riforma Moratti e perché il testo contiene delle ambiguità: c'è il rischio di creare un sistema misto pubblico-privato e anche una parificazione tra istruzione statale ed enti della formazione privata, mentre credo che l'integrazione scuola-formazione debba essere gestita dagli istituti statali perché offrono forti garanzie di formazione culturale. Una soluzione possibile sta nel riproporre l'obbligo scolastico innalzandolo di un biennio, o almeno fino a 15 anni".
Chiara Benotti