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Mess.Veneto-Scuola, Cgil all'attacco della riforma Moratti

Affrontati ieri al Grigoletti i temi del precariato e del futuro degli organici. "Per il titolo di geometra servirà frequentare l'università?" Scuola, Cgil all'attacco della riforma Moratt...

22/11/2005
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MessaggeroVeneto

Affrontati ieri al Grigoletti i temi del precariato e del futuro degli organici. "Per il titolo di geometra servirà frequentare l'università?"
Scuola, Cgil all'attacco della riforma Moratti
Il sindacato: "No alla discriminazione sociale fra licei e formazione professionale"


"La riforma Moratti delle superiori è la riforma-che-non-c'è: un'operazione di immagine, senza gambe per camminare. Il movimento per abrogarla, non si ferma". Lotta continua di Cgil alla riforma-fantasma, decretata a metà ottobre dal Governo e, ieri, condannata e "mazziata" in assemblea con il sindacalista nazionale Pino Patroncini e la cigiellina Teresa Sarli, nell'auditorium del liceo "Grigoletti" di Pordenone.
Insegnanti contro ("abrogazionista convinto del teorema Moratti" si è dichiarato il docente Michele Trotta con un gruppo di colleghi), tanti studenti curiosi di capire la formula del nuovo che avanza ("vogliamo saperne di più e ci proponiamo giorni di assemblea a tema, magari dopo le vacanze di Natale" dicono Marco Facca e Matteo De Bedin del liceo "Le Filandiere" di San Vito al Tagliamento) e dirigenti osservatori (il capo di istituto Antonio Albanese dell'Ipsc "Flora").
"Tra i punti deboli di una riforma che crea discriminazione sociale tra licei e formazione professionale, la difficile programmazione dei servizi territoriali - ecco le ragioni del "no" offerte da Pino Patroncini -. I 44 indirizzi superiori sperimentali dovranno convergere in 18. Che ne sarà, per esempio dei periti aziendali corrispondenti esteri: diventeranno liceali del linguistico o dell'economico? Per il titolo di geometra, servirà frequentare l'università?"
A ruota: tante cattedre in organico oggi, ma "a gambe all'aria" dal 2012 secondo le previsioni di Viale Trastevere. In prospettiva, braccio di ferro ("liti impiccate" dice Patroncini) tra Regione e scuole provinciali sulla definizione della quota di curricolo territoriale, pari al 20% delle ore di lezione annuali. E gli studenti medi qualche idea la coltivano, sul "calderone" riforma.
"Un caos, per noi dell'Itc "Mattiussi" - spiegano i rappresentanti di istituto Daniele Munno, Igor Bortolussi, Elisa Zampieri e Sara Fabbro -. Con la trasformazione in liceo perderemo l'indirizzo informatico unito all'economico e anche il titolo professionale a fine quinquennio: non tutti possono permetterselo, in termini di futuro occupazionale. Siamo davvero preoccupati".
A caccia di dialogo e di possibili sintesi dialettiche i ragazzi dell'Ipsc "Flora" di Pordenone. "La riforma Moratti può essere discussa, valutata e migliorata con un dialogo oggettivo tra tutte le parti coinvolte - orienta il confronto il rappresentante di istituto del professionale di via Gozzi Mauro Angeli -, ma non abrogata "sic et simpliciter". Da un anno il dibattito interno al nostro istituto è aperto: l'impegno degli studenti c'è, per capire che cosa sta succedendo e che cosa ci riserva il futuro in aula".
Chiara Benotti