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Mess.Veneto-Scuola, in piazza insegnanti e genitori

Luongo (Cgil): l'anno non comincerà con tutti i professori in cattedra. Annullati i progetti sulla dispersione scolastica Scuola, in piazza insegnanti e genitori Manifestazione e presentazione ...

09/09/2002
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MessaggeroVeneto

Luongo (Cgil): l'anno non comincerà con tutti i professori in cattedra. Annullati i progetti sulla dispersione scolastica
Scuola, in piazza insegnanti e genitori
Manifestazione e presentazione di un libro bianco a fine mese

di GIACOMINA PELLIZZARI
Le mamme degli alunni portatori di handicap denunciano i tagli degli insegnanti di sostegno, alcuni sindaci temono per il futuro dei Centri territoriali per l'educazione permanente e circa 250 precari lamentano la mancata nomina in ruolo. Questi e altri problemi che assillano genitori, insegnanti e studenti saranno portati in piazza nella manifestazione regionale che la Cgil sta organizzando per fine settembre a Udine. Sarà un'iniziativa di protesta che fornirà l'occasione per presentare il libro bianco sui problemi della scuola regionale.
"I disagi che sta vivendo il mondo della scuola sono parecchi, basti pensare al blocco delle assunzioni in ruolo che, inevitabilmente, ha incrementato il numero dei precari" spiega il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo, ricordando che circa 250 supplenti non sono stati assunti a tempo indeterminato. Per non parlare della riduzione di 700 unità dell'organico chiesto dai dirigenti scolastici. Tutto ciò nonostante l'incremento di oltre 2 mila iscritti rispetto allo scorso anno che da 129.202 sono lievitati a 131.407. Le carenze maggiori, circa 350, si contano negli istituti della provincia udinese. A favorire la riduzione dei posti, sempre a detta del sindacato, è stata anche l'assegnazione degli spezzoni (meno di 18 ore settimanali) agli insegnanti disposti a insegnare fino a 24 ore a settimana. "Abbiamo la sensazione che si tratti di un'operazione consistenze che ha contribuito a ridurre i posti di lavoro".
Tant'è che a causa dei tagli agli organici i Centri territoriali per l'educazione permanente di Cividale e Gemona del Friuli, frequentati soprattutto da studenti lavoratori, rischiano la paralisi. "Stiamo ricevendo telefonate di protesta da parte dei sindaci, dei rappresentanti delle associazioni e dei genitori dei bambini disabili alle prese con i problemi più gravi" continua Luongo, secondo il quale le mancate nomine in ruolo rischiano di passare sotto silenzio perché sopraffatte da altre tematiche altrettanto gravi.
Anche se in provincia di Udine la situazione non è così drammatica come in altre zone d'Italia, il 16 settembre nelle scuole di ogni ordine e grado non ci saranno tutti gli insegnanti. Considerato che per alcune materie, come Matematica, Elettronica e Fisica, i nominativi iscritti nella graduatoria permanente sono esauriti, la competenza per la nomina di oltre cinquanta professori è passata ai dirigenti scolastici. I quali, a loro volta, non sono in grado di procedere perché non hanno a disposizione le graduatorie di circolo e d'istituto. Solo nelle superiori restano da assegnare circa 50 cattedre e un centinaio di spezzoni.
"Il personale del Csa - sostiene Luongo - non riuscirà a consegnare le graduatorie di circolo e di istituto per il 16 settembre". Remote le ipotesi di veder autorizzare ulteriori posti o nominare in ruolo i 250 insegnanti come previsto due anni fa. "Il decreto Tremonti blocca l'attuazione delle spese senza copertura finanziaria" ripete Luongo, nel ricordare che le previsioni di due anni fa non sono state finanziate e quindi i precari non hanno possibilità di passare in ruolo.
Il taglio degli insegnanti si farà sentire anche sui progetti pensati per contenere la dispersione scolastica. "Sono stati cancellati diversi progetti interistituzionali che lo scorso anno occupavano cinquanta docenti" conclude il segretario regionale della Cgil-scuola, prima di citare le situazioni di Tavagnacco, Premariacco, Ajello e Palazzolo dove i comuni hanno messo a disposizione risorse, attrezzature e aule che resteranno vuote.