Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Mess.Veneto-Scuola, sindacati sempre più critici

Mess.Veneto-Scuola, sindacati sempre più critici

Scuola, sindacati sempre più critici Snals e Uil puntano il dito contro il decreto legge sulle immissioni in ruolo di STEFANO MARIANTONI E' sempre più critico il giudizio delle o...

04/07/2005
Decrease text size Increase text size
MessaggeroVeneto

Scuola, sindacati sempre più critici
Snals e Uil puntano il dito contro il decreto legge sulle immissioni in ruolo
di STEFANO MARIANTONI

E' sempre più critico il giudizio delle organizzazioni sindacali della scuola nei confronti di un decreto legge per le immissioni in ruolo: un intervento debole, che non affronta in modo risolutivo il problema del precariato. L'attuazione del provvedimento - che nella provincia di Rieti garantirà dal settembre prossimo un contratto a tempo indeterminato solo ad alcune decine di operatori tra insegnanti ed Ata - rimane per i sindacati solo un primo passo verso il completo assorbimento in organico dei quasi 300 posti disponibili.
I confronti tra sindacati e Miur intorno al testo del decreto approvato il 24 giugno scorso hanno preso il via con un primo faccia a faccia che ha affrontato anche i temi relativi alla ripartizione delle nomine in ruolo tra le tante classi di concorso e profili professionali, nonché sulla suddivisione di questi posti a livello regionale e provinciale.
L'amministrazione ha chiarito che il decreto stabilisce un principio di proporzionalità delle nomine sulla base delle disponibilità di organico di diritto, ma con una limitazione rispetto alle classi di concorso che nel prossimo triennio potrebbero presentare situazioni di esubero. "Si tratta di calcoli difficilmente realizzabili e scarsamente attendibili nella scuola secondaria di II grado - spiega Luciano Isceri, segretario provinciale dello Snals - in questo settore la Riforma non ha ancora prodotto effetti concreti, a differenza delle elementari e della secondaria di I grado. Per questo, negare le immissioni in ruolo in queste classi di concorso sarebbe davvero un grave errore".
Al contingente di 40mila unità (35mila per i docenti, 5mila per personale amministrativo, tecnico ed ausiliario) previsto per il prossimo anno scolastico, l'amministrazione è intenzionata ad aggiungere ulteriori 30mila posti nel successivo biennio a partire dal 2006/2007: "Questa ulteriore infornata - conclude Isceri - completerebbe il quadro triennale con un intervento importante, anche se non risolutivo. L'operazione diventerebbe insomma più accettabile, nonostante sia lontana dal sanare la piaga del precariato, anche nel settore degli Ata, le cui carenze superano addirittura quelle relative al personale docente". Accanto alle incertezze non mancano i disagi. E' il caso della folta categoria dei collaboratori scolastici: "Per questi operatori non c'è la possibilità di presentare domanda in un'altra provincia - afferma Riccardo Petroni, della Cgil Scuola - così, se in altre realtà vicine, come Roma, i posti a disposizione sono molti, restano con le mani legate tutti quelli che sarebbe interessati ad un trasferimento da Rieti, dove invece le prospettive di un incarico sono molto più difficoltose. Si tratta di un vecchio regolamento che va riformato al più presto. Per il contingente degli Ata, nel Reatino è prevista una flessione legata al taglio del 2% dei posti dovuto alla finanziaria, all'aumento di orario per il personale Lsu e alla leggera flessione del numero degli alunni".
Tornando ai numeri delle prossime immissioni in ruolo, Roberto Melchiorre (Uil Scuola) auspica che "venga rispettato l'impegno triennale del Governo anche a copertura dei 30.000 posti Ata. Ed anche la stessa intesa per i 104 euro di aumento salariale va al più presto inclusa in un decreto, visto che ancora non è stata stabilita la data dell'erogazione e probabilmente l'integrazione non arriverà prima di gennaio 2006".