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Mess.Veneto-Scuole, bilanci salvati dagli sponsor

Gli effetti dei tagli. Alcune imprese hanno contribuito alle attrezzature degli istituti professionali, fondi per cinema e musica al "Leopardi" Scuole, bilanci salvati dagli sponsor Atti...

23/01/2005
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MessaggeroVeneto

Gli effetti dei tagli. Alcune imprese hanno contribuito alle attrezzature degli istituti professionali, fondi per cinema e musica al "Leopardi"
Scuole, bilanci salvati dagli sponsor
Attività didattiche sostenute da aziende e fondazioni Anche le famiglie costrette a intervenire con il ticket
Sponsor toccasana nelle scuole superiori, per quadrare i bilanci e salvare i progetti-qualità. L'appannaggio in euro di viale Trastevere non basta, né colma i budget annuali il ticket iscrizione (dai 30 ai 95 euro pro-capite) a carico delle famiglie. Cordone ombelicale sempre più stretto tra i professionali e le aziende del territorio Pordenonese, quindi, mentre il "feeling" liceale si misura soprattutto con gli enti locali, banche e fondazioni. Rari i lasciti di benefattori per l'agenzia istruzione, di memoria Ottocentesca. La "stampella" aziendale o dell'ente esterno chiude le falle delle casse degli istituti e l'autonomia va.
"Una forte collaborazione con una cinquantina di aziende del territorio assicura l'aggiornamento del parco-macchine per i laboratori dei nostri indirizzi di specializzazione e interventi di esperti per calibrare i programmi della terza area professionalizzante - sottolinea il dirigente dell'Ipsia "Zanussi" di Pordenone, Stefano Vicenzotto -. Ultimo caso, nel settore meccanico-termico: ci serviva un macchinario ad alta definizione per l'officina, a costo di mercato pari a 90 mila euro e la generosità di un'azienda lo ha scontato semi-nuovo a 30 mila euro. Le imprese si autotassano dai mille ai 2 mila euro all'anno per darci una mano e, quando non possono farlo, offrono gli interventi gratuiti degli esperti. Una banca friulana ci ha girato un assegno di 10 mila euro: è ossigeno per l'istituto, perché se vogliamo aggiornarci e avere materiali nuovi, i finanziamenti ministeriali o degli enti pubblici non bastano".
L'effetto "boomerang" per le aziende sono i diplomati qualificati da assumere (gli "stage" fanno parte del progetto di collaborazione), con garanzia di competenze apprese. L'Ipsia di via Molinari ha un budget di istituto che si regge al 40 per cento sulle risorse ministeriali e al 60 per cento con partnernariati esterni. Nei licei, eclisse delle aziende e protagonismo spinto di banche o enti locali.
"Un sostegno significativo, per l'attuazione dei progetti varati nel liceo "Leopardi-Majorana", arriva dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone - precisa il dirigente e presidente dell'Associazione provinciale capi di istituto, Sergio Chiarotto -. Il Comune, la Provincia e la Regione offrono altre risorse, sempre mirate a iniziative che rafforzano il piano didattico-formativo: per esempio, abbiamo ricevuto i fondi stanziati dalla Regione per le attività di educazione alla pace, cinema e musica, intorno a 8 mila euro. La Provincia e il Comune sponsorizzano l'autonomia. Certo, le scuole gestiscono equilibri sempre difficili in bilancio e il potenziamento delle risorse è circoscritto. Limitati e occasionali gli interventi delle ditte private, anche perché il ritorno in termini di immagine mette vincoli imbarazzanti alle scuole".
Il fabbisogno-risorse delle scuole si traduce in una scala di valori atipica: 10 mila euro risollevano il progetto orientamento; 5 mila fanno l'effetto del cacio sui maccheroni per mandare in porto l'iniziativa prevenzione e salute. Le aziende sponsor dell'Isa "Galvani" di Cordenons intervengono con risorse tarate su concorsi per gli studenti-design, che rimbalzano sui palcoscenici della Fiera del mobile di Milano.
"I gruppi Atma e Petrovich sponsorizzano concorsi di alta qualità - spiega il dirigente dell'istituto d'arte Antonio Dulio - che permettono la realizzazione di progetti altrimenti di difficile attivazione. Anche gli enti collaborano, per esempio i nostri studenti stanno progettando il logo dell'eco-museo di Barcis, mentre dalle banche non abbiamo mai ricevuto un euro. Rispetto al bilancio annuale, gli interventi esterni coprono il 50 per cento delle iniziative".
Chiara Benotti