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Mess.Veneto-Sempre meno soldi alle scuole

Sempre meno soldi alle scuole Tagli stimati del 20-30 per cento. Costi aggiuntivi per le famiglie Genitori costretti in qualche caso ad acquistare la carta igienica ...

09/08/2004
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MessaggeroVeneto

Sempre meno soldi alle scuole
Tagli stimati del 20-30 per cento. Costi aggiuntivi per le famiglie Genitori costretti in qualche caso ad acquistare la carta igienica


Circoli didattici provinciali sempre più poveri, nonostante la riforma Moratti sul trampolino di settembre. Le risorse stanziate dal ministero dell'Istruzione per finanziare il Pof (piano dell'offerta formativa nell'era dell'autonomia, la legge 440 del '97) rimpolpano la quota appannaggio del direttorato triestino e va a dieta il budget delle scuole, soprattutto primarie. Un taglio stimato "a caldo" del 15-20 per cento, e saranno costi aggiuntivi per le famiglie degli alunni e gli enti locali (magari la Regione, visto il giro di vite al rubinetto risorse dei Comuni) di buona volontà.
Un anno fa la quota riservata all'ufficio regionale era il 10 per cento del totale e per i primi 4 mesi dell'annata 2004-2005 sale al 15 per cento: alle scuole friulane arriva un milione 572 mila 670 euro. Per le 49 scuole del Pordenonese, circa 400 mila euro da spartire in base alla complessità, numeri degli iscritti e riforma in atto, mentre al direttorato il Miur stacca un assegno della bellezza di 277 mila 530 euro (lo stanziamento nazionale raggiunge i 92 milioni 510 mila euro). Alla resa dei conti, un contentino aggiunto per la scuola media inferiore (le classi prime sono coinvolte nel ciclone riforma), salasso per le elementari e materne, patta per le somme destinate all'integrazione degli alunni disabili, aumento netto alla voce di bilancio delle esperienze integrate di alternanza scuola-lavoro. La coperta dei fondi è troppo stretta, anche se il Miur rassicura sull'esercizio finanziario 2005.
Il caro-scuola stringe d'assedio il diritto allo studio, ormai transitato nell'area dei "beni di lusso" del terzo millennio. La qualità dell'offerta formativa si paga in proprio: il ticket servizi dilaga negli istituti superiori con almeno 50 euro di tasse annuali pro capite per gli studenti (nel liceo Le Filandiere di San Vito al Tagliamento per l'annata 2004-2005, qualche euro in più si sborsa al Grigoletti e al Leopardi-Majorana di Pordenone). Più caro il contributo nelle superiori tecnico-professionali, con il "plus" laboratori come all'Ipsia Zanussi e anche nella scuola dell'obbligo le proposte formative extra intaccano i budget familiari (corsi di inglese alla media Centro storico, per esempio).
Casi-limite in provincia, le scuole elementari e materne assillate da casse cronicamente al verde: passi per pennarelli e quaderni o materiali per le fotocopie, ma anche la carta igienica va incrementata con il volontariato di mamme e papà generosi per forza di cose, in alcuni plessi dell'hinterland provinciale.
Scenari di crisi che mettono in allarme anche l'Associazione provinciale dirigenti, pronta a sollecitare massima sensibilità dalla Regione per dare ossigeno e ruote alla stagione dell'autonomia e all'avvio della riforma. A costo zero, chi sarà capace di inventarla?
Chiara Benotti