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Mess.Veneto-Tagli tra gli assistenti di laboratorio

Pagina 2 - Pordenone Scuola. Sotto pressione soprattutto il personale oggi in servizio negli istituti professionali Tagli tra gli assistenti di laboratorio La riforma mette a risch...

03/02/2005
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MessaggeroVeneto

Pagina 2 - Pordenone
Scuola. Sotto pressione soprattutto il personale oggi in servizio negli istituti professionali
Tagli tra gli assistenti di laboratorio
La riforma mette a rischio il 50% dei posti nelle superiori
Sindacati mobilitati per aiutare gli oltre 100 tecnici


"Fermate la riforma, perchè il ministro Moratti vuole chiudere i laboratori e salterà il 50% dei posti di assistente tecnico, nelle superiori". Ben 118 Ata tecnici provinciali capitanati dala Cgil lanciano un appello e una petizione in tutti gli istituti. Chiedono a Governo, Camere e Regione di neutralizzare il tornado-riforma che spazza via i posti di lavoro. In prima fila, a pagare i costi in organico, gli assistenti dei professionali e tecnici, cioè l'80% del comparto provinciale (il 20% degli assistenti è nell'ordine liceale) che vanta un precariato pari al 35% dei posti.
"Colpito in pieno dalla riforma Moratti il personale tecnico suona la campana a martello per la categoria il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese, nella partecipata assemblea che farà il bis il 23 febbraio . La riforma cancellerà le ore di laboratorio e ogni tre docenti che saltano in organico a causa della contrazione preannunciata, ci sarà un posto di assistente tecnico azzerato. Resterà in servizio uno sparuto contingente di personale, fra 6 anni, visto che la riforma dovrebbe partire nel 2006. Abbiamo un anno di tempo per bloccarla e la battaglia deve partire dalle scuole".
Boicottare la riforma, è l'ordine di scuderia Cgil per salvare i posti di lavoro dei precari e la qualità dell'offerta formativa pratica, vissuta dagli studenti provinciali nei laboratori di informatica, meccanica, elettronica, reparto legno, odontotecnica e fisica. Sotto pressione gli Ata di Ipsia Zanussi, Ipsc Flora, Iti Kennedy, Itc Mattiussi, Itg Pertini di Pordenone, Ipsia di Brugnera, San Vito al Tagliamento e Maniago, Sarpi Sanvitese, dell'area spilimberghese e Itc-Ipsc Marchesini di Sacile.
"Cornuti e mazziati, anno dopo anno lamenta Antonio, tecnico di Pordenone . Non è possibile accettare l'ennesimo schiaffo alla professionalità: non siamo kleenex usa-e-getta!". A ruota, interviene Pasquale Valeri dell'Itc Mattiussi di Pordenone: "Qualche speranza ancora l'abbiamo tiene duro , perché la riforma non è ancora stata attuata".
Se l'unione fa la forza, i 118 tecnici del Pordenonese cercano alleanze con le famiglie e gli studenti. "Apriremo il dialogo con i ragazzi delle superiori e tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell'istruzione statale promette il sindacalista Dall'Agnese alla categoria ancora sotto choc-riforma . Temiamo il licenziamento in massa dei esuberi o, nella migliore delle ipotesi, la necessità di lavorare in altri compiti di segreteria oppure con i ragazzi disabili ai quali i tecnici non sono stati preparati".
Un esempio per tutti quello di Federica Freddi: 30 anni, da 4 supplente annuale nei laboratori di informatica delle superiori di Pordenone. "Mi chiedo se sarà il caso di cercarmi un altro lavoro - esprime il malessere della categoria Federica -. L'effetto riforma dà l'ansia a tutti i colleghi: per il problema economico sotteso e perché rifarsi una carriera a 30 anni, ricominciando da zero, è durissima. Mi dispiacerebbe rinunciare al lavoro nella scuola perché è socialmente importante, nonostante lo stipendio livellato intorno a mille euro. E' difficile sbarcare il lunario e, per fortuna, la mia famiglia mi dà una mano. Poi, si fanno delle scelte: la mensa al posto del ristorante, la pizza ogni 2 mesi, il cinema rare volte all'anno. La vita è comunque piacevole, divertendosi con gli amici, impegnandosi nel sindacato e valorizzando le relazioni famigliari".
Chiara Benotti