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Messaggero-Marche-Crescono gli alunni, calano i docenti

L'assessore provinciale alla pubblica istruzione lancia l'allarme: "Nel prossimo anno 40 cattedre in meno" Crescono gli alunni, calano i docenti Borgiani: "Tagli pesanti, a rischio la qual...

18/05/2004
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Il Messaggero

L'assessore provinciale alla pubblica istruzione lancia l'allarme: "Nel prossimo anno 40 cattedre in meno"
Crescono gli alunni, calano i docenti
Borgiani: "Tagli pesanti, a rischio la qualità dell'azione didattica"
di STEFANO MASCIONI

La scure dei tagli si abbatte anche sulle scuole pesaresi, scatenando le ire e le preoccupazioni degli insegnanti. Negli ultimi tre anni, la cura dimagrante che ha coinvolto tutta la regione ha lasciato sul campo 586 docenti e per l'anno scolastico 2004/2005, saranno circa 40 le cattedre in meno nella sola provincia di Pesaro. Un dato che fa a pugni con il costante aumento della popolazione studentesca e che desta preoccupazione anche per la mancata sottoscrizione dell'accordo tra Anci e direzione dell'ufficio scolastico regionale, sull'attuazione della riforma Moratti che anticipa a due anni e mezzo l'ingresso dei bambini alle scuole dell'infanzia. Secondo Roberto Borgiani, assessore provinciale all'istruzione, la situazione è particolarmente pesante. "Gli studenti continuano ad aumentare e gli insegnati continuano a diminuire" ha spiegato Borgiani. "Nelle scuole elementari, senza contare gli anticipi, abbiamo avuto un aumento di circa 250 bambini a fronte di un taglio di 25 insegnati, mentre nelle secondarie superiori i tagli ammontano a circa 15/20 unità". In quest'ottica, l'assessore Borgiani ha definito "ridicolo e vergognoso" il recupero di 20 posti (da spartire tra le quattro province marchigiane) concesso in extremis dal ministero per tentare di limitare i danni. "Le scuole a tempo pieno di Mondavio e Talamello ha proseguito Borgiani risentiranno pesantemente dei tagli, mentre a Pesaro e a Fano ci sono già moltissime classi che sforano i limiti di legge, con 30/34 alunni che devono condividere un'aula. In questa situazione, la qualità della didattica è ovviamente compromessa". Oltre ai tagli, le associazioni di categoria degli insegnanti lamentano la forte riduzione delle ore di lezione dedicate alle lingue straniere, la carenza cronica di assistenti e tecnici di laboratorio (quasi scomparsi poiché non più previsti come figure professionali del corpo docente) e la riduzione del "tempo scuola", ovvero la diminuzione delle ore dedicate all'insegnamento, previsto per scuole dell'infanzia, elementari e medie. Come dire che gli insegnati avranno sempre più alunni da seguire e meno tempo per farlo. Secondo Borgiani, il Ministero dovrebbe garantire per la provincia di Pesaro almeno il contingente dell'anno scolastico che si sta per concludere, che comunque dovrebbe faticare non poco per sostenere il nuovo carico di lavoro generato dall'aumento degli studenti. Nei prossimi giorni, gli organici verranno chiusi, dopo di che ci sarà una settimana di tempo per fare il punto e per cercare di recuperare qualcosa. La questione è finita anche sul tavolo dell'Assessore regionale Marcello Secchiaroli, che ha promosso un'audizione presso la 1° Commissione consiliare delle organizzazioni sindacali e una riunione tecnica che ha coinvolto, oltre agli assessorati provinciali all'istruzione, anche Anci e Uncem. "Tutte le associazioni firmatarie si legge in una nota diffusa dalla regione sui risultati delle riunioni si impegnano per fare approvare dai rispettivi organismi delibere, ordini del giorno, mozioni, affinché fasce sempre più ampie di opinione pubblica contribuiscano ad invertire l'attuale tendenza delle leggi finanziarie e dell'istruzione e a ridare dignità e qualità al sistema scolastico statale, a partire dalla nostra regione".