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Messaggero-Scuole in Abruzzo, troppe carenze

La denuncia parte dalla Cgil: non vengono rispettati gli standard di sicurezza Scuole in Abruzzo, troppe carenze di TEODORA POETA TERAMO - Scuole sicure? Secondo la Cgil Abruzz...

26/08/2005
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Il Messaggero

La denuncia parte dalla Cgil: non vengono rispettati gli standard di sicurezza
Scuole in Abruzzo, troppe carenze
di TEODORA POETA

TERAMO - Scuole sicure? Secondo la Cgil Abruzzo il 65% dei nostri istituti, allo stato attuale, ha una o più carenze rispetto a quelli che sono, o almeno dovrebbero essere, gli standard di sicurezza. Una notizia che arriva non di certo come un fulmine a ciel sereno proprio alle porte della riapertura delle scuole e che farà piacere solo ed esclusivamente agli studenti. A breve, infatti, si rimetterà in moto questa grande macchina legata al mondo della scuola, che, solo nella nostra regione, coinvolge 1.926 istituti, 187mila studenti e 26mila operatori. In quanto alla sicurezza, però, l'Abruzzo lascia un po' a desiderare. E i dati lo confermano. Basti pensare che, dal 2001 al 2004, gli infortuni registrati dall'Inail tra gli studenti ed il personale docente e non docente ha avuto un incremento del 5,7%. Con una precisazione dovuta, ossia che l'Inail censisce solo i casi sui quali ha competenza. Un fatto che lascia presagire una percentuale reale di infortuni di gran lunga superiore.
A questo proposito, il Dipartimento salute e sicurezza della Cgil Abruzzo ha posto ai sindaci, ai presidenti delle quattro Province e quant'altri hanno, direttamente o indirettamente, il compito di vigilare ed intervenire venti domande, per le quali il sindacato si aspetta "non risposte scritte, ma fatti concreti", come precisa Giampaolo Di Odoardo, segretario provinciale della Cgil di Teramo. In particolare, si chiede se esistano tutti i certificati di agibilità, quelli igienico - sanitari e di prevenzione incendi; se banchi, sedie, cattedre ed altro rispondano ai requisiti atti a garantire un'ottima posizione di lavoro; se gli impianti elettrici siano a norma; se siano state eliminate tutte le barriere architettoniche; se gli ingressi dispongano di standard di sicurezza adeguati; se finestre, pilastri, pavimentazioni interne ed esterne, recinzioni e scalinate siano idonei e a norma di legge; se ci siano le scale di sicurezza e le porte antipanico; se i giochi negli asili nido vengano periodicamente verificati; se non ci siano presenze di amianto; se la qualità dell'aria all'interno delle aule sia garantita, così come l'illuminazione; se esistano i cosiddetti fascicoli del fabbricato scolastico ed un osservatorio sugli edifici abruzzesi e se il trasporto dei bambini avvenga sempre con mezzi idonei e personale specializzato. Una lunga, lunghissima serie di domande alla quale la Cgil chiede immediatamente risposte concrete.
"Entro il 31 dicembre del 2005 la legge obbliga a mettere a norma tutti gli edifici scolastici - spiega Di Odoardo -, ma, com'è già avvenuto, si provvederà sicuramente a fare un'altra proroga e così si andrà avanti. Il problema, però, è che, secondo questa logica, con la proroga si potrà anche mettere a posto la parte giuridica, ma non di certo la coscienza". Durante il periodo estivo, il prefetto di Teramo, Francesco Camerino, ha già provveduto, su sollecitazione della stessa segreteria della Cgil, ha sollecitare Provincia e Comune di Teramo in questa direzione. Restano, adesso, le altre realtà abruzzesi, spesso a corto di risorse finanziarie.