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Messaggero Veneto: «Basta con le commissioni interne»

Cgil contro il “buonismo”: va smascherato il giro d’affari dei diplomi

01/06/2006
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MessaggeroVeneto

Esame di Stato, sotto accusa. Troppi maturi (97% un anno fa), scarse risorse (mancano 45 milioni di euro in cassa per liquidare commissari e presidenti, a Viale Trastevere e in provincia di Pordenone latita la copertura 2005 di 500 mila euro in costi) e una formula del “tutti promossi” o quasi, che sa troppo di Sessantotto e voto politico. Maturità, si cambia? Il buonismo ha i giorni contati.
«L’esame di Stato 2006 deve essere l’ultimo con le commissioni interne - lancia l’anatema sulla maturità “fatta in casa” il segretario sindacale Flc-Cgil di Pordenone Carla Franza con il braccio destro Gianfranco Dall’Agnese -. Chiediamo al ministro dell’Istruzione Fioroni di riportare equilibrio, con il 50% dei commissari esterni alla scuola. Consigliamo di smascherare il “giro d’affari” e di diplomi che la formula delle commissioni interne ha ravvivato nelle scuole non-statali. Suggeriamo al direttorato regionale di Trieste di nominare un ispettore, per controllare l’espletamento delle operazioni di esame in tutte le scuole paritarie e private del Pordenonese. Ridiamo credibilità all’esame».
L’arringa cigiellina è l’eco moderato del “partito abrogazionista” che chiede la “testa” della maturità e posticipa alle prove di accesso universitarie, la verifica sugli studenti “under 20”. Tanti docenti, tra i detrattori di un esame scaduto come la mozzarella nel suo valore. Una prova che di epocale ha, ormai, poco. Il tempo stretto dell’operazione burocratica, come un’iniziazione anestetizzata alla vita post-diploma e stop. Saranno maturi, poi? (c.b.)