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Messina: Altri tagli in arrivo e nodo sicurezza: la scuola pubblica perde ancora pezzi

La Flc Cgil punta i fari su sicurezza degli studenti in un'area ad alto rischio sismico e idrogeologico come la nostra e sugli effetti, anche di "convivenza" forzosa, della riforma Gelmini. Che sta dispiegando, e continuerà a dispiegarli, i suoi effetti sulle dinamiche della pubblica istruzione, anche e soprattutto occupazionali, alla luce dei tagli effettuati e che si registreranno ulteriormente a breve, nonché sulle spinosissime questioni per così dire giurisdizionali

07/04/2011
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Gazzetta del Sud
Francesco Celi
Al Liceo scientifico "Seguenza" su 59 classi appena 4 rispettano i parametri relativi alla superficie necessaria per alunno. Vi sono classi di 20 mq che non potrebbero ospitare più di 11 ragazzi, ma nel complesso, se contempliamo il dato generale, quel che preoccupa è la media: superiore a 27 alunni per classe. Al Liceo scientifico "Archimede", invece, gli alunni sono 1257 e vengono distribuiti in 49 aule: ebbene, solo tre aule rispettano i parametri di legge.
Andiamo avanti. All'Istituto tecnici nautico "Caio Duilio" le cose vanno leggermente meglio. Infatti la media è pari a quasi 24 alunni per classe ma con punte di 26 nelle quinte e sopra i 25 nelle prime. Su 34 classi solo 14 sono adeguate alla normativa. Infine, alla scuola media "Mazzini", composta da 494 alunni suddivisi in 21 aule, la media supera i 23,5 alunni per classe; sulle 21 aule solo 9 sono adeguate ai parametri di sicurezza, ma ad aggravare la situazione di rischio sono le 5 aule e il laboratorio seminterrati: inadeguate le uscite che raggiungono cortili chiusi anziché le più vicine aree di raccolta. Sia chiaro, siamo di fronte a una questione rispetto alla quale le autorità scolastiche locali non hanno alcuna responsabilità. Anzi, se andate a chiedere ai dirigenti scolastici come la pensano in merito, vi rispondono rassegnando forte rammarico.
La Flc Cgil punta i fari su sicurezza degli studenti in un'area ad alto rischio sismico e idrogeologico come la nostra e sugli effetti, anche di "convivenza" forzosa, della riforma Gelmini. Che sta dispiegando, e continuerà a dispiegarli, i suoi effetti sulle dinamiche della pubblica istruzione, anche e soprattutto occupazionali, alla luce dei tagli effettuati e che si registreranno ulteriormente a breve, nonché sulle spinosissime questioni per così dire giurisdizionali: il Tribunale di Genova nei giorni scorsi ha previsto un rimborso di 500 mila euro per 15 insegnanti precari "espulsi" dalla riforma dopo anni di insegnamento e poiché i ricorsi sono 50mila la bancarotta ministeriale comincia a essere un'opzione neppure quotata dai bookmakers. Ancor più aspre, poi, le condanne già inflitte al ministro (in Puglia, Sicilia, Campania) per il taglio del sostegno ai disabili – conto da 4 milioni – censurato anche dalla Consulta. Insomma un guazzabuglio socialmente esplosivo quanto economicamente pericoloso per le casse pubbliche.
È emergenza sicurezza, dunque, in molte scuole della nostra città, come affermano, dati alla mano, i segretari generale Cgil e della Flc, Lillo Oceano e Grazia Maria Pistorino. Un'emergenza dettata soprattutto dai tagli della riforma Gelmini: meno insegnanti, meno classi, maggiori accorpamenti. Perdippiù all'orizzonte si stagliano ulteriori nubi: secondo le proiezioni del sindacato, infatti, nell'anno scolastico 2011-12 la nostra provincia perderà altre 530 unità tra docenti e personale Ata, «secondo una prassi che vede maggiormente colpite le regioni del Mezzogiorno rispetto a quelle del Nord».
Da qui l'inedito monitoraggio sulla sicurezza degli alunni, prendendo a campione alcuni istituti rappresentativi e valutando sia gli standard minimi di superficie per alunno stabiliti per decreto dal ministero della Pubblica istruzione, sia l'aspetto prettamente numerico che individua in 25 ragazzi e un docente il livello estremo di presenza in una classe.
Quanto ai prossimi tagli, salteranno in provincia 308 docenti e 222 unità di personale Ata. Impietoso il resoconto della Pistorino: «In conclusione a Messina in tre anni abbiamo avuto 2026 posti in meno: 1364 docenti e 662 personale Ata. Quante classi accorpate e quanto personale di assistenza in meno? La principale conseguenza delle riduzione del personale docente», afferma la segretaria Flc, «comporta un aumento del numero degli alunni per classe, mentre la riduzione di personale Ata, in particolare di collaboratori scolastici e assistenti tecnici comporta una diminuita possibilità di vigilanza dei minori all'interno delle nostre scuole e quindi la limitazione dell'effettivo supporto al deflusso e alla messa in sicurezza degli impianti in caso di calamità».
Altro aspetto tocca il segretario generale Lillo Oceano: «Le riduzioni operate ricadono su un territorio che, all'interno della nostra stessa regione, è già fortemente disagiato e carente dal punto di vista delle strutture e dei servizi di supporto: trasporti, mensa, edilizia scolastica. Basti solo ricordare che la percentuale media di spesa dei comuni per l'istruzione è a livello nazionale pari al 10%, in Sicilia pari al 7,3% mentre per Messina raggiungiamo appena il 4,7%».
E tutto ciò non è una novità, se è vero che nella graduatoria Ecosistema Scuola di Legambiente relativa ai capoluoghi, il livello di qualità dell'edilizia scolastica mette Messina all'81. posto su 82; addirittura la nostra è l'ultima tra le province prese in esame (50. su cinquanta) per ciò che riguarda gli istituti superiori.