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Napoli. Stretta finale sui contratti alle maestre precarie. La portavoce: Fondazione soluzione se l’alternativa è chiusura delle scuole

In favore della costituzione di una fondazione di diritto privato controllata dall’ente comunale, si schiera la federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) nazionale, l’organizzazione sindacale del settore scuola della Cgil,

13/11/2012
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NAPOLI (ciro crescentini) - Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e il direttore generale del comune Silvana Riccio stanno valutando la proposta di firmare i contratti per l’assunzione delle 300 maestre precarie nonostante il parere contrario e le perplessità dei dirigenti di settore sulla delibera approvata dalla giunta comunale il 31 agosto scorso. La vicenda si dovrebbe chiarire nelle prossime ore. Non è esclusa un’alternativa.
In favore della costituzione di una fondazione di diritto privato controllata dall’ente comunale, si schiera la federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) nazionale, l’organizzazione sindacale del settore scuola della Cgil, il comitato insegnanti precari comunali, l’ex sindaco di Pomigliano, Michele Caiazzo. Indicativa la posizione espressa da Massimo Mari, responsabile nazionale della Flc, dipartimento scuole non statali. “Di fronte alla delicata crisi economica e sociale che investe il Paese che produce disoccupazione e precarietà – afferma Mari – Trovo molto più logico sul piano contrattuale e per tutelare i diritti degli insegnanti precari costituire una Fondazione, assumere 300 insegnanti con contratto a tempo indeterminato piuttosto che affidare in modo azzardato il servizio a soggetti terzi o a cooperative, continuando a legittimare contratti a termine e precarietà”. L’esponente sindacale pone l’accento che “il sindacato dovrebbe assumere un ruolo propositivo, incalzando l’amministrazione comunale sulle risorse disponibili, i diritti, il sistema di regole”. Il dirigente sindacale nazionale della Flc ricorda che “in altre città italiane, a Pomigliano D’Arco, Genova e Modena, le amministrazioni comunali hanno costituito le fondazioni per garantire le attività delle scuole dell’infanzia, il servizio mensa concertando insieme alle organizzazioni sindacali i meccanismi di tutela, individuando le risorse in grado di garantire il funzionamento del servizio”. Le insegnanti precarie non sono contrarie alla Fondazione. “Se l’alternativa fosse la chiusura delle scuole comunali o provvedimenti superficiali o rattoppati che pregiudicano la qualità di un importante servizio sociale favorendo la precarietà lavorativa, riteniamo che la costituzione della Fondazione sia un’ottima soluzione – afferma Monica Capezzuto portavoce del comitato insegnanti precari comunali – Tra l’altro c’è la possibilità di stipulare contratti a tempo indeterminato”.

L’esperienza ‘Fondazione’ si è concretizzata positivamente nel comune di Pomigliano D’Arco. Nel 2002, infatti, nacque la Fondazione ‘Pomigliano Infanzia onlus’ per l’aspirazione dell’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Caiazzo di potere elevare a sistema le buone prassi sperimentate in materia di politiche sociali, educative e formative per i minori. “Un’esperienza positiva, la Fondazione è una bella realtà, abbiamo garantito efficacemente il servizio e fatto l’assunzione a tempo indeterminato di 40 lavoratori precari – afferma l’ex sindaco Caiazzo – Anche l’ente comunale partenopeo potrebbe promuovere l’iniziativa, nominando, però, ai vertici dell’organismo no profit, persone d’alto profilo professionale”. L’esperienza positiva di Pomigliano viene confermata da Antonella De Cicco, rappresentante sindacale della Flc Cgil e dipendente di Pomigliano Infanzia. “Siamo tutti assunti con contratto a tempo indeterminato, il nostro ente è una bella realtà territoriale, svolge un importante ruolo garantendo la funzionalità delle scuole, laboratori e servizio mensa e presentando interessanti progetti approvati dall’Unione Europea”.