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Nuova Sardegna-Il pianeta scuola è in pericolo

DOCUMENTO DELLA CGIL Il pianeta scuola è in pericolo Tagli, organizzazione disciplinare, risorse: siamo allo sfascio Spietata analisi del segretario Anna Busi L'ottim...

08/10/2005
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Nuova Sardegna

DOCUMENTO DELLA CGIL
Il pianeta scuola è in pericolo
Tagli, organizzazione disciplinare, risorse: siamo allo sfascio
Spietata analisi del segretario Anna Busi L'ottimismo del Governo cozza con la realtà


ORISTANO. Un quadro a tinte fosche. Tema: la situazione generale della scuola. Lo ha dipinto nei giorni scorsi il direttivo provinciale di categoria della Cgil, che si è riunito per esaminare le problematiche relative ai recenti tagli al personale ausiliario e tecnico e, per quanto riguarda i docenti, al "caos - dice la segretaria Anna Busi - che è ormai caratteristica degli ultimi anni scolastici. Come Cgil-scuola - prosegue - abbiamo deciso di elaborare un documento affinché si inizi a parlare dei problemi della scuola come un fatto che interessa esclusivamente gli addetti ai lavori. Il documento non ha la pretesa di esaurire tutti gli aspetti del problema scuola in provincia, ma solo di fissare l'attenzione su alcuni punti, a nostro parere piuttosto eclatanti, della situazione oristanese. Soprattutto perché - conclude la Busi - anche quest'anno è cominciata la sfilza delle dichiarazioni ministeriali sulla beata situazione della scuola italiana, ma dal mondo della scuola, anche quella locale, arrivano ben altre voci".
Organizzazione discipline
Nella scuola elementare e media gli orari delle discipline non seguono più alcun criterio didattico e vengono organizzati sulla necessità di assicurare le ore-spezzatino, ovverosia non più 30 ma 27+3, anziché sui tempi di apprendimento e sui bisogni degli alunni. Va considerato inoltre che le 3 ore opzionali sono state sottratte alle attività didattiche e alle discipline tradizionali, che a malapena bastano per dare ad ogni alunno quel minimo di bagaglio culturale e comportamentale che dovrebbe assicurargli un sereno proseguimento negli studi. Bel risultato: ai ragazzi sono state tolte ben 99 ore di lezione (-3 ore di lezione per 33 settimane di scuola) per trasformarle in laboratori che nessuno alunno è obbligato a frequentare! Aggiungiamo poi il fatto che spesso non vengono rispettate neanche le scelte delle famiglie, sempre per l'impossibilità di organizzare praticamente i famosi laboratori! Ormai gran parte delle energie degli insegnanti, ad ogni inizio di anno scolastico, sono concentrate sugli incastri orari e sulle difficoltà organizzative, piuttosto che sul lavoro didattico, e si inizia l'attività con gli alunni stremati sin dal primo giorno di scuola.
Supplenze
Tutto il castello organizzativo rischia di crollare in ogni momento quando si assenta un insegnante: ormai sono sempre meno le scuole che si affrettano a nominare un supplente e, purtroppo, in molti casi (documentati) gli alunni vengono suddivisi nelle classi, cosa per altro illegittima ai sensi del Contratto collettivo decentrato regionale, con il risultato che in un anno scolastico molti studenti perdono una grande quantità di ore di lezione. È vero che la normativa su questo punto, come su tanti altri, è abbastanza complessa, ma ciò non significa "dimenticare" che dovere primario della scuola è quello di assicurare ad ogni alunno il diritto all'istruzione.
Disabilità
Questo punto ogni tanto appare sulla stampa, grazie alla sensibilità di alcuni genitori e insegnanti che non si rassegnano allo scandalo dei bambini diversamente abili che non hanno, nella stragrande maggioranza dei casi, quello che sulla carta è un loro sacrosanto diritto. È risaputo da tutti che il loro diritto allo studio e all'integrazione a scuola non viene assicurato dallo stesso ministero, che non gli riconosce quasi mai la necessità di avere un insegnante di sostegno per tutto il tempo scuola e non per poche ore, come invece avviene ovunque. Le scuole fanno miracoli per assicurare loro un supporto, ma non possono essere lasciate sole ad affrontare questo impegno.
Personale ausiliario e tecnico
Un discorso a parte poi merita il problema del personale non docente. Soltanto per dirne una, in questa provincia, quasi tutte le scuole superiori e alcune scuole medie si sono viste tagliare una o più unità di personale tra collaboratori scolastici e tecnici, con la conseguente enorme difficoltà ad assicurare tutte le attività previste dagli istituti, compresa in qualche caso la loro apertura, se non ricorrendo a migliaia di ore di straordinario al quale il personale ormai è costretto a ricorrere se vuole tenere in vita gli edifici scolastici.
Risorse economiche
Negli ultimi tre anni questo Governo ha diminuito del 40% le risorse finanziarie sulle quali le scuole pubbliche potevano contare e ha raddoppiato quelle della scuola privata. È questa la scuola che vogliamo? Meno cultura, meno risorse economiche, meno personale, meno professionalità, meno motivazione, meno di tutto,insomma!