Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Nuova Sardegna-La scuola farà un balzo indietro"

Nuova Sardegna-La scuola farà un balzo indietro"

Cgil fortemente critica sulla bozza della riforma che prova a ridimensionare gli istituti superiori "La scuola farà un balzo indietro" Passerelle tra un corso e l'altro, tutor e più...

21/01/2005
Decrease text size Increase text size
Nuova Sardegna

Cgil fortemente critica sulla bozza della riforma che prova a ridimensionare gli istituti superiori
"La scuola farà un balzo indietro"
Passerelle tra un corso e l'altro, tutor e più licei a disposizione
MORATTI Riparte la protesta fra i sindacati


CAGLIARI. Doveva essere una riunione in cui discutere sui problemi degli istituti tecnici e professionali alla luce della riforma Moratti. Ma alla fine ci ha pensato lo stesso ministro della Pubblica istruzione, con la bozza a sorpresa che ridimensiona tutte le scuole superiori, a far sì che l'incontro fosse molto più esteso. E le conclusioni non sono state positive: "Con la riforma voluta dalla Moratti la scuola italiana fa, unico caso al mondo tra i paesi civilizzati, un evidente e spaventoso balzo indietro".
L'amaro commento è di Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil-Scuola, la stessa sigla sindacale che ha organizzato l'incontro dell'altro giorno all'istituto Marconi, riuscendo a radunare più di duecento insegnanti.
"Quando abbiamo deciso di riunirci per parlare della situazione dell'istruzione tecnica e professionale eravamo convinti che fosse questo il segmento della scuola più a rischio - dice Loddo - Ora invece la Moratti ci ha fatto capire che saranno svuotati anche i licei: li credevamo più protetti".
In sostanza, le modifiche introdotte dalla bozza-Moratti sono queste: passerelle per chi decide di passare da un sistema d'istruzione a un altro, aumento del numero dei licei, possibilità di stage e figura del tutor. Quasi una scuola del futuro, se guardata con gli occhi di chi non conosce i meccanismi del mondo dell'istruzione. Ma la Cgil-scuola corre subito ai ripari: "Oggi il rischio è che anche la preziosissima esperienza fatta con gli istituti liceali vada perduta - dice Loddo - la controriforma Moratti vuol dar vita a sistemi diversi da regione a regione, ma qualcuno si è chiesto cosa significa?".
Lapidaria la risposta: "Le regioni ricche avranno forse la possibilità di costruire qualcosa di dignitoso - va avanti Loddo - la Sardegna non è tra queste: possiamo dire dunque che stando così le cose il futuro sarà tragico".
Altra questione: la controriforma cancella una precedente legge, datata '99, che imponeva ai ragazzi di frequentare almeno il primo anno delle superiori: "Questo significa che, ancora una volta, già in terza media, e quindi a quattordici anni, ai ragazzi si chiederà di decidere quale sarà il loro futuro". Facile capire come potrebbero essere guidate le scelte: "Se un ragazzo proviene da un contesto familiare agiato e in cui si capisce il valore dell'istruzione probabilmente continuerà con gli studi - osserva Loddo - altrimenti è più probabile che finirà nell'istruzione professionale, rinunciando a una preparazione di base che gli servirà per la vita".
Ma ci sono le passerelle, si potrebbe obiettare: "Una bugia - risponde il sindacalista - dalla nostra esperienza abbiamo osservato che funzionano solo per un verso: per l'alunno è molto più facile scegliere d'abbandonare il liceo per tuffarsi in un percorso professionale, piuttosto che il contrario". (s.z.)


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI