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Nuova Sardegna-"Ministro, zero spaccato in matematica"

I Democratici di sinistra e il Comitato precari contestano Letizia Moratti e la sua riforma "Ministro, zero spaccato in matematica" ...

07/08/2005
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Nuova Sardegna

I Democratici di sinistra e il Comitato precari contestano Letizia Moratti e la sua riforma
"Ministro, zero spaccato in matematica"


CAGLIARI. Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti dichiara di aver "dimezzato il precariato storico?". Allora non sa fare bene i conti: in realtà oltre i due terzi dei precari resteranno ancora una volta al palo. La denuncia arriva da Virginia Marci, resposnabile scuola della federazione cagliaritana dei Democratici di sinistra, e da Gianfranco Pignatelli, del Comitato insegnanti precari (Cip).
"Il provvedimento tanto sbandierato dal Ministro - dice Marci - riguarda solo una minima parte dei docenti. Senza contare che col nuovo decreto sulle immissioni in ruolo il governo ha disatteso una legge del Parlamento". Conti alla mano, osserva Marci, sulle 130 mila assunzioni di cui il ministro si vanta, ben novanta mila sono state decise e finanziate dal precedente governo di Centro sinistra. Un calcolo che dà lo stesso risultato anche nei conti del Cip: "Sessantamila nel 2001, zero nel 2002 e 2003, 12. 500 nel 2004 e 35 mila quest'anno: farebbero 107. 500 assunzioni", dice il Comitato. Già, "farebbero", perchè anche qui "bisogna considerare le 90 mila assunzioni decise dal governo di centro sinistra". Altro che aria di festa: "In questi anni - ricorda Virginia Marci - il numero di precari ha raggiunto una consistenza che non ha precedenti nella storia della nostra scuola. E questo grazie ai tagli previsti dalle finanziarie, al blocco delle assuzioni per due anni, e al mancato turn over". E poi, siamo prprio sicuri che le nuove immissioni in ruolo avverranno a "costo zero" come sostenuto dal premier Berlusconi? "Se il numero di precari assunti fosse stato superiore - osserva Gianfranco Pignatelli - si sarebbero ottenuti un maggior risparmio per la finanza pubblica, una diminuzione del numero dei precari, un'innalzamento dell'offerta formativa della scuola pubblica".
S.Z.