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Nuova Sardegna-No alla regionalizzazione degli istituti professionali

LA LETTERA "No alla regionalizzazione degli istituti professionali" Siamo degli ...

31/01/2005
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Nuova Sardegna

LA LETTERA
"No alla regionalizzazione degli istituti professionali"


Siamo degli insegnanti Itp della scuola alberghiera di Sassari e Arzachena, siamo rammaricati che la nostra protesta che è stata sostenuta dai dirigenti, studenti e genitori attraverso lo Snaipo (sindacato di categoria degli insegnanti tecnico pratici) contro la riforma Moratti non abbia avuto eco in nessun organo di stampa, nonostante gli istituti professionali della nostra regione e in tutta Italia siano centinaia. Lo sciopero attuato il 21/1/05 che ha visto quasi tutti gli istituti professionali partecipi con un sit in pacifico davanti al ministero dell'Istruzione a Roma, è stato sostenuto da tutte le anime degli Ipsar. La presente per rendere nota l'azione di tutti gli insegnanti degli Istituti professionali che vogliono opporsi alla regionalizzazione degli Istituti professionali servizi alberghieri e ristorativi e degli Istituti professionali in genere, con la sparizione dei laboratori e dei relativi insegnanti Itp che verrebbero sostituiti con l'alternanza scuola lavoro in azienda, esponendo gli allievi al rischio di sfruttamento e sottoponendoli a una formazione senza competenza di base.
Per rifiutare la confermata separazione precoce dei percorsi, a soli tredici anni, tra settore liceale e quello professionale, una separazione che diventa una "Separazione istituzionale" visto che la formazione professionale si ridurrebbe a soli 4 anni con un ulteriore anno da frequentarsi per accedere tramite passarella (previo esame integrativo) alla formazione universitaria e inoltre la formazione verrebbe affidata in toto alla Regione e non più allo Stato modificando così lo stato giuridico dell'istruzione professionale e dei relativi docenti. Tale iniziativa vuole sottolineare l'incoerenza del governo che, in base allo schema attuativo della riforma Moratti non dà attuazione agli ordini del giorno approvati in Parlamento nel febbraio 2003.
La Snaipo e tutti gli insegnanti della scuola professionale chiede il mantenimento degli Ipsar allo Stato nell'ambito degli Istituti di eccellenza nazionale; il rafforzamento del Saper Fare attraverso l'ampliamento della didattica riconducibile ai Laboratori scolastici e ai docenti tecnico pratici (completamente "dimenticati" dalla bozza del d.d. 20/7/04 in applicazione dell'art. 5-formazione degli insegnanti); l'applicazione del piano pluriennale di nomime personale docente e Ata previsto dalla legge 4 giugno 2004, n. 143; trattasi di obiettivi condivisi formalmente anche da Arfa Scuola dirigenti scolastici Ipsar, dalla Associazione Welcome Service (dirigenti del turismo, dell'ospitalità e dell'Enogastronomia) e dagli stessi studenti e genitori Ipsar riuniti in Comitato nazionale e che hanno già calendarizzato periodi di autogestione nelle prossime settimane. Il paradosso che si vuole scongiurare è che un paese a vocazione turistica come l'Italia, veda smembrati e regionalizzati quegli stessi Istituti che la riforma Moratti ha definito negli atti parlamentari "Fiore all'occhiello" della scuola. Istituti in continua crescita di utenza e che probabilmente proprio per questo fanno gola al "business della formazione" privatistica e/o localistica. Gli insegnanti della scuola professionale della Regione ma soprattutto degli Ipsar si riservano di intraprendere, unitariamente agli altri istituti professionali della penisola, altre azioni di protesta se questa incoerenza dovesse aver seguito.
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