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Nuova Sardegna-Riforma Moratti, la Cgil accusa: "Pressioni sui dirigenti scolastici"

Riforma Moratti, la Cgil accusa: "Pressioni sui dirigenti scolastici" IL CASO Denuncia del segretario Carrus ...

01/11/2005
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Nuova Sardegna

Riforma Moratti, la Cgil accusa: "Pressioni sui dirigenti scolastici"
IL CASO Denuncia del segretario Carrus


OLBIA. Il segretario della Cgil, Michele Carrus, interviene a proposito della riforma scolastica e in particolare sulla questione della figura dei tutor e degli insegnanti prevalenti. "Abbiamo avuto notizia - spiega Carrus - che da qualche tempo i dirigenti scolastici del territorio subiscono pressioni da parte di funzionari dell'amministrazione scolastica per indurli a forzare in qualche modo la volontà degli organi collegiali delle scuole in merito all'applicazione di alcune parti della riforma Moratti. Parti che sono ancora controverse e che riguardano l'istituzione del tutor e dell'insegnate prevalente, come se queste figure debbano essere create obbligatoriamente, e che spetti ai dirigenti scolastici imporli e far applicare ai docenti tali disposizioni".
Il segretario della Cgil sostiene che si stia tentando di imporre normative che non sono ancora ben definite "e perciò controverse anche in sede giudiziale e largamente contestate da docenti, personale della scuola, organizzazioni sindacali, genitori e alunni ma anche dalle Regioni e dagli enti locali, dal mondo scientifico e accademico e da quanti hanno a cuore la difesa della pubblica istruzione".
Sulla figura del tutor, Carrus ricorda che esiste una trattativa in corso con l'Aran e che è, dunque, scorretto e rischia di risultare illegittimo deliberare su questa materia. Riguardo all'insegnate prevalente, invece, precisa che non esiste alcun obbligo di adottare la prevalenza oraria, né di adottarla con 18 ore di insegnamento in una stessa classe ("non è contemplato neppure dal decreto legislativo 59/04"). "Ogni scuola - spiega ancora - come già sperimentato prima della legge 53 può adottare in regime di autonomia e in coerenza con il Piano dell'offerta formativa (Pof) varie forme di prevalenza, variamente quantificata, purché non diminuiscano le ore di insegnamento a favore di altre attività connesse".
Carrus fa riferimento all'autonomia scolastica e ricorda che con il Pof ogni scuola progetta la propria attività sulla base delle dotazioni organiche e delle risorse di cui dispone. "Il Pof - aggiunge - è elaborato dal collegio dei docenti e adottato dal consiglio d'istituto o di circolo, ed è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola. Competono, dunque, a questi organi collegiali le decisioni su tali materie, compresa la facoltà di respingere ogni indebito tentativo di prevaricazione". (t.s.)