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Nuova Sardegna-Scuola, i precari impugnano il decreto davanti al Tar

No a tabelle di valutazione" Scuola, i precari impugnano il decreto davanti al Tar "Tra i rischi la possibile invasione di insegnanti che arrivano dalla Sicilia" ...

28/05/2004
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Nuova Sardegna

No a tabelle di valutazione"
Scuola, i precari impugnano il decreto davanti al Tar
"Tra i rischi la possibile invasione di insegnanti che arrivano dalla Sicilia"


CAGLIARI. Nuova tabella di valutazione dei titoli e dei servizi approvata dal ministero dell'Istruzione: i precari della scuola dicono "no", e per evitare nuove guerre tra poveri decidono d'impugnare il provvedimento davanti al Tribunale amministrativo del Lazio. L'iniziativa è del Comitato in difesa della scuola, un gruppo di precari storici, sparsi per tutta l'isola, decisissimi a coinvolgere nella loro mossa anche i colleghi d'oltre Tirreno.
"Il decreto ministeriale - afferma dal Comitato Roberto Farci, insegnante di lingue con dieci anni di precariato alle spalle, ovunque in Sardegna - al di là della sua logica dei tagli, presenta molti altri punti per noi inaccettabili".
Qualche esempio?
L'applicazione con effetto retroattivo della nuova valutazione di titoli e punteggi: "Si prenda il caso del servizio prestato nelle piccole isole e nelle scuole di montagna, tipico soprattutto della Sicilia - dice Farci - Bene: a quel lavoro la nuova tabella riconosce non qualche punto in più, cosa che sarebbe anche accettabile, ma il doppio dei punti".
Due conti, e subito si ha la misura dell'allarme che questo cambiamento potrebbe provocare in Sardegna: "Se la Sicilia si trovasse con insegnanti in esubero - va avanti Farci - questi si riverserebbero da noi, e avendo, con la nuova tabella, più punteggio, riuscirebbero pure a strapparci quel posto da noi tanto sudato".
Non è tutto: a gettare i precari (in Sardegna sono 4 mila) nello sconforto è anche la distribuzione dei nuovi punteggi per l'abilitazione, calcolati prima in trentaseiesimi e ora, con i nuovi criteri, in dodicesimi: "Per noi - dicono i precari - si tratterebbe di un ulteriore svilimento del lavoro prestato sino ad oggi". E se tutto questo non dovesse bastare, ecco rincarata la dose: nuovi punti per chi abbia prestato servizio militare (con evidente sperequazione, osservano gli insegnati, rispetto a docenti di sesso diverso o che non hanno potuto o voluto prestare il servizio), e impossibilità di valutare il servizio prestato contemporaneamente per più materie, con tanti saluti alla flessibilità.
"A tutto questo diciamo no - conclude Farci - per questo è importante che il nostro ricorso ai giudici del Tar sia appoggiato da quante più persone possibile". Informazioni si potranno avere chiamando i numeri 338 4550581 0 333 2191792".
S.Z.