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Nuova Sardegna-Si apre la battaglia contro il tutor Insegnanti sul piede di guerra

Si apre la battaglia contro il tutor Insegnanti sul piede di guerra Il provveditorato intanto assicura: entro il 14 settembre saranno rese note le nomine annuali ANGELA RECINO ...

03/09/2004
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Nuova Sardegna

Si apre la battaglia contro il tutor Insegnanti sul piede di guerra
Il provveditorato intanto assicura: entro il 14 settembre saranno rese note le nomine annuali
ANGELA RECINO


SASSARI. Vigilia di apertura d'anno scolastico all'insegna delle grandi manovre. Per il completameto delle nomine e per l'esordio ufficiale della riforma Moratti. Fra i punti "caldi" di questo nuovo avvio l'attuazione e, soprattutto, la definizione, della figura del docente tutor. Sul fronte delle nomine, Francesco Casu, dirigente dell'ex provveditorato agli studi, ora Centro Servizi amministrativi, assicura che la campanella di inizio del nuovo ciclo scolatico suonerà regolare per studenti e docenti.
Il completamento della dotazione organica degli istituti scolastici della provincia di Sassari è previsto per il 14 settembre.
"Abbiamo dovuto procedere con grande celerità - spiega Francesco Casu - e dal 27 luglio il nostro personale, richiamato in servizio dalle ferie, ha lavorato a ritmi serrati per aggiornare graduatorie e punteggi ai nuovi criteri definiti dal decreto 186. Dopo aver concluso le immissioni in ruolo e le graduatorie permanenti il 25 e il 26 agosto - aggiunge il dirigente del Csa di Sassari - abbiamo calendarizzato le chiamate per l'assegnazione delle supplenze annuali. Dunque, già per il primo giorno di scuola gli organici dovrebbero essere al completo".
Ma a minare la tranquillità fra i banchi è quest'anno l'applicazione della riforma, ormai legge. Fra i punti maggiormente salienti l'istituzione della figura del docente tutor, con l'opposizione ferma della maggior parte degli insegnanti, che già l'anno scorso aveva iniziato una vera e propria battaglia contro una disposizione che, a loro giudizio, costituirebbe la premessa all'ingresso dell'insegnante unico, con conseguente riduzione delle composizione dell'organico e, in sostanza, perdita di numerosi posti.
Ancora, la figura prevalente del tutor significherebbe, nei fatti, il relegamento degli altri docenti a insegnati di serie B, con una discriminazione alimentata dal ruolo e dalla prospettata differenza di trattamento economico, già di per sé gerarchizzante.
E a partire dal primo settembre, i collegi dei docenti hanno avviato la discussione sui temi caldi della riforma, annunciando lotta dura alla "questione tutor", e alla nota del Muir (Ministero Istruzione, Università e Ricerca), che il 30 giugno ha diramato una circolare che dispone provvedimenti di carattere disciplinare nei confronti dei docenti e dei dirigenti scolasti che non attueranno i punti previsti dalla rivoluzione targata Moratti, che investe materne, elemenatri e primo anno delle medie.
"Non ho ricevuto alcuna disposizione di questo tipo - afferma il dirigente del Csa di Sassari - e mi pare una forzatura parlare di sanzioni che, sono convinto, non ci saranno proprio. E' prevedibile che tutto ciò che riguarda la riforma varata dal ministro Moratti sarà ancora oggetto di discussioni, anche con le parti sociali, ma credo anche che nessuna scuola si possa rifiutare di applicare quella che è una legge dello Stato. Tutto dovrà essere testato nel concreto e alcune cose, probabilmente, dovranno essere aggiustate.
Quanto al problema del tutor - conclude Francesco Casu - ancora non abbiamo disposizioni definitive: si tratta di un problema di facile definizione ma molto complesso nella sua realizzazione".
Fra gli argomenti di scontento fra i docenti anche la riduzione del tempo scuola da 40 a 27 ore settimanali che, affermano, avrà effetti devastanti soprattutto sui ragazzi.