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Nuova Sardegna-"Troppe pressioni dagli editori

"Troppe pressioni dagli editori" I sindacati denunciano la situazione dei collegi dei docenti In pericolo offerta formativa e libri di testo ...

01/06/2004
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Nuova Sardegna

"Troppe pressioni dagli editori"
I sindacati denunciano la situazione dei collegi dei docenti
In pericolo offerta formativa e libri di testo


CAGLIARI. Pressioni "smodate" da parte delle case editrici perché si adottino i libri proposti, dirigenti scolastici che minacciano di non applicare, ritenendole illegittime, le deliberazioni dei collegi dei docenti, imposizione di nuove attività pur di eliminare le decisioni "scomode".
I collegi dei docenti cercano di organizzare al meglio i preparativi per l'anno scolastico che verrà, ma a minare i loro sforzi arrivano pressioni d'ogni genere. Cgil, Cisl e Uil dicono basta e in una nota denunciano la preoccupante situazione.
"Le scuole - si legge - in questo periodo sono impegnate in importanti scelte sull'offerta formativa del prossimo anno: eppure la loro legittima attività è minata da pressioni e comportamenti indebiti". Pressioni e comportamenti, si legge nella nota, "sostenuti e sollecitati dai superiori livelli dell'Amministrazione scolastica, o da qualche associazione professionale o sindacale particolarmente dedita alla sponsorizzazione della Riforma Moratti".
Cosa succede in pratica? I sindacati parlano di "delibere già prese che i dirigenti scolastici considerano illegittime" rifiutandosi perciò di applicarle, ma parlano anche di comportamenti "tesi ad impedire la normale attività decisionale dei collegi dei docenti", come la mancata convocazione delle riunioni in programma. Nel mirino, ci sono anche i rappresentanti di diverse case editrici, accusati di "scomode" e "smodate" pressioni.
A tutto ciò gli insegnanti dicono "no", ribadendo il loro diritto a stabilire il "progetto educativo" della propria scuola. "I docenti - dicono Cgil, Cisl e Uil - hanno diritto, tramite i propri collegi, ad esprimere la loro volontà. Che va quindi rispettata ed eseguita".
Quanto agli atteggiamenti dei dirigenti che ritengono "illegittime" certe decisioni, i sindacati tagliano corto: "Solo il giudice ha il potere di dichiarare l'illegittimità, sempre che vi sia, e di fermare l'esecuzione". In caso contrario, prosegue la nota, "bisogna eseguire, e se non si esegue si può incorrere nella più elementare forma di "omissione di atti d'ufficio"".
Ricordando poi che il giudice potrebbe piuttosto essere chiamato a decidere sul comportamento impeditivo delle attività collegiali, i sindacati si rivolgono al Direttore regionale della scuola, Armando Pietrella, chiedendo "stimoli e comportamenti tesi a garantire il ripristino della cultura della legalità".
Sabrina Zedda