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Penalizzati gli alunni disabili messinesi

Cifre ormai insostenibili, violato il diritto allo studio soprattutto nei casi più gravi!

22/08/2011
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Gazzetta del Sud

ossa. E quando i tagli riguardanti un settore vitale come la pubblica istruzione, e all'interno di esso il delicato comparto del sostegno agli alunni con disabilità, si fanno sempre più pesanti, e colpiscono spesso a senso unico, c'è davvero da rimanere esterrefatti.

Alla vigilia dell'anno scolastico 2011-2012 Messina risulta essere la provincia che paga le maggiori conseguenze della politica di riduzione del personale in tutt'Italia. Non è una novità, perché in linea con quanto registrato anche l'anno scorso, ma adesso le cifre sono davvero inaccettabili. «Nelle scuole superiori – denuncia il Sindacato famiglie italiane diverse abilità –, a fronte di 531 alunni con disabilità, dei quali 255 con certificazione attestante connotazione di gravità (quindi con diritto a 18 ore), si dovrà garantire il diritto allo studio con un organico di 179 docenti».
E la Flc Cgil sottolinea «l'assurda miopia burocratica» che ha portato l'Ufficio scolastico regionale a garantire solo 180 posti rispetto alla richiesta di 290, avanzata dal dirigente dell'Ufficio provinciale Cataldo Dinolfo, considerata la soglia minima «per coprire le esigenze degli alunni diversamente abili in situazione di gravità». Se si va a vedere la situazione nelle altre province siciliane, il raffronto diventa un affronto verso Messina: Catania ha assicurati 970 posti, Palermo 775, Siracusa (provincia molto più piccola della nostra) 296, Agrigento 286, Trapani 255. Insomma, uno scandalo.
«I tagli riservati alla nostra provincia – commenta il segretario generale della Flc Graziamaria Pistorino – dal sostegno alla primaria (con 114 docenti di ruolo perdenti posto), al personale Ata (394 unità in meno, tra collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici), hanno raggiunto cifre non più sostenibili per le nostre scuole. A Palermo ci si ostina a non capire che questa provincia è geograficamente diversa dai territori pianeggianti e che continuando a lavorare sul rapporto tra numero di alunni e posti di organico, non si potrà più garantire né l'insegnante di sostegno né il collaboratore scolastico nei piccoli centri. Dove è scritto che i 12-15 alunni di piccoli comuni montani o delle Isole debbano avere minori diritti degli altri bambini? Le ricadute di queste operazioni si ripercuotono ovviamente sulle ripartizioni provinciali; così, per garantire il sostegno ai casi più gravi, dei 180 posti assegnati, ben 170 verranno utilizzati nella scuola secondaria che soffre un evidente squilibrio tra il numero di docenti di ruolo e gli alunni in situazione di handicap, tale da raggiungere il rapporto 1/6. Nessun posto sarà assegnato alla scuola media e i rimanenti 10 verranno destinati all'infanzia e alla primaria».
Il segretario provinciale del sindacato "Sfida", la professoressa Maria Vitale Merlo, rincara la dose: «A Messina sono 2070 gli alunni con disabilità iscritti a scuola, 1053 presentano connotazione di particolare gravità, mentre i docenti di sostegno sono in tutto 1160. L'Usp di Messina ha richiesto ulteriori 297 posti in deroga, l'Usr di Palermo ne ha assegnati solo 180: il nostro sindacato ha provveduto a inviare un atto stragiudiziale diffidando l'Ufficio scolastico regionale a integrare i 117 posti di sostegno tagliati». La professoressa Vitale Merlo ricorda che il ministero dell'Istruzione, al fine di far rispettare la sentenza della Corte costituzionale numero 80 del febbraio 2010, e per evitare ulteriori contenziosi con i Tar d'Italia che hanno puntualmente ripristinato le ore decurtate, ha dato mandato ai direttori scolastici regionali per attivare ulteriori posti in deroga e quindi insengnanti in più rispetto a quelli già assegnati. «Perché – si chiede il segretario provinciale di "Sfida" – ciò non è accaduto nella provincia di Messina? Siamo in presenza di un atto antigiuridico gravemente lesivo dei diritti degli alunni con disabilità. Riteniamo inderogabile l'intervento delle autorità preposte, dal prefetto all'assessore regionale all'Istruzione, fino allo stesso ministro».
Anche riguardo alle preannunziate assunzioni dei docenti precari, secondo i dati in possesso della Flc Cgil, Messina è incredibilmente penalizzata rispetto alle altre città siciliane. Lo fa rilevare il Coordinamento precari del sindacato: «A Catania le assunzioni riguardano 416 docenti e 706 unità di personale Ata, per un totale di 1122. A Palermo i docenti sono 317, 710 il personale Ata, la cifra complessiva è di 1027. A Messina i docenti sono 138, il personale Ata 152, in totale 290. Si spera che di tutte queste evidenti discrasie si discuta durante l'incontro convocato per domani all'Ufficio scolastico regionale, al quale prenderà parte il dirigente dell'Ufficio messinese. E che vi siano azioni e reazioni conseguenti alla gravità della situazione.(l.d.)