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Repubblica-Bari-"Basta con le supplenze" sciopero bianco all'Ateneo

Scontro sulla riforma Moratti, tutte le università pugliesi verso la paralisi "Basta con le supplenze" sciopero bianco all'Ateneo La Cgil: è una battaglia di tutti I ...

09/10/2004
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la Repubblica

Scontro sulla riforma Moratti, tutte le università pugliesi verso la paralisi
"Basta con le supplenze" sciopero bianco all'Ateneo
La Cgil: è una battaglia di tutti
I ricercatori pronti a consegnare la richiesta ai presidi "Indisponibili a ricoprire incarichi non istituzionali"
ILARIA FICARELLA


Mentre i ricercatori e i docenti pugliesi organizzano il calendario della protesta, scende in campo anche la Cgil contro il disegno di legge Moratti. "La battaglia contro il decreto che vuole rendere precaria l'Università non appartiene solo a chi vi lavora o ne usufruisce, ma deve essere dell'intera società civile". Domenico Pantaleo, segretario generale del sindacato regionale, ha introdotto così la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina. Secondo la Cgil, la riforma del mondo accademico pensata dal governo Berlusconi "rende istituzionale la precarizzazione che da sempre ha caratterizzato l'Università". A Bari, per esempio, sono già 340 i professori a contratto e 1.057 i dottori di ricerca che percepiscono uno stipendio di appena 800 euro mensili lavorando anche 1.500 ore l'anno "senza diritti riconosciuti", hanno spiegato gli esponenti dell'Adi, l'Associazione italiana dei dottorandi. "Nel Politecnico di Bari ? ha detto Dolores Fidelibus, membro dell'Adi ? a fronte di 300 docenti di ruolo, ci sono 200 dottorandi e 93 assegnisti, che spesso svolgono mansioni che non rientrano nei loro compiti, a cominciare dalla docenza per finire con la ricerca".
Intanto, anche ieri mattina, alla facoltà di Informatica si sono riuniti i ricercatori dell'Università di Bari. Per assumere nuove decisioni, anche alla luce della scelta adottata dall'Ateneo di Lecce che dalla settimana prossima sospenderà l'attività didattica. "Stiamo infittendo gli incontri ? spiega Domenico Viola, componente del consiglio di amministrazione dell'Università di Bari per i ricercatori ? perché si arrivi alla scelta unanime di sospendere l'attività e di sollecitare i parlamentari pugliesi a informarsi sul problema perché rappresentino le nostre istanze in Parlamento quando il decreto Moratti verrà discusso. Intendiamo peraltro coordinarci con gli altri atenei del Sud".
A Roma, nel frattempo, ieri pomeriggio si sono riuniti i sindacati della docenza. "Sosteniamo e incoraggiamo tutte le iniziative di protesta promosse dalle singole facoltà e dagli atenei ? spiega Nino Dammacco, professore dell'Università di Bari e segretario nazionale aggiunto della Cisl ? e stigmatizziamo la slealtà politica del ministro Letizia Moratti che, mentre afferma di voler modificare il decreto, spinge perché si approvi celermente. Per questi motivi abbiamo deciso di programmare dall'8 novembre una settimana di scioperi, manifestazioni e blocchi dell'attività didattica". Senza aspettare novembre, però i ricercatori baresi hanno già deciso come agire. Ai ricercatori è stato suggerito di presentare ai presidi delle singole facoltà dichiarazione di "indisponibilità a ricoprire incarichi non istituzionali", come le supplenze. A tutta la docenza è stato rivolto l'invito a partecipare all'assemblea dei ricercatori che si terrà al Politecnico di Bari lunedì prossimo. È stato inoltre deciso di calendarizzare ancora altri incontri aperti anche agli studenti e di coordinarsi anche con i colleghi delle altre università meridionali e in generale con i "movimenti di lotta" degli altri atenei italiani.