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Repubblica-Bari- Caccia all'asilo che non c'è

Pagina IV - Bari Oltre tremila le domande dei genitori di bimbi fra i tre mesi e i tre anni: dilaga la pratica della raccomandazione Caccia all'asilo che non c'è Poco più di 500 ...

07/09/2004
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la Repubblica

Pagina IV - Bari
Oltre tremila le domande dei genitori di bimbi fra i tre mesi e i tre anni: dilaga la pratica della raccomandazione
Caccia all'asilo che non c'è
Poco più di 500 posti tra privati e comunali. E un mare di abusivi
Stop a nuove strutture autorizzate finchè la Regione non emanerà il regolamento
L'assessore Martino "Carenze inaccettabili rimedieremo ma occorrono soldi"
ANNA GRITTANI


C'è chi ha aperto i battenti già il primo settembre, al rientro dalle ferie. C'è chi l'ha fatto ieri e chi aspetterà il 20, inizio ufficiale delle lezioni. Una cosa è certa: nella città di Bari la richiesta di asili nido è esplosa con migliaia di domande, almeno tremila, in tutte le strutture pubbliche e private disposte ad accogliere bambini dai tre mesi ai tre anni. Negli asili comunali la retta oscilla dai 26,32 euro ai 175,44 (a seconda del reddito), nei privati si parte da 130 euro per arrivare a 280 (dipende dalle fasce orarie richieste). Ma non è più neanche questione di soldi, il problema è diventato quello di trovare posto. La faccenda singolare è proprio questa: viste le necessità, la caccia non si ferma ai nidi comunali, ma investe anche i privati, a costo di farsi raccomandare. Nel frattempo il servizio pubblico latita in modo impressionante. I quattro nidi comunali dispongono di 410 posti appena. Gli analoghi asili privati autorizzati sono soltanto cinque, e chi è interessato, vista la domanda, ad aprire altre strutture, magari nidi condominiali o aziendali per i quali la legge finanziaria elargisce contributi, si sente rispondere dal servizio solidarietà sociale del Comune di Bari: "Siamo in attesa del regolamento regionale".
Qui la faccenda si fa complessa e richiede un passo indietro. Gli asili nido della Puglia, pubblici e privati, fondano le loro radici su una legge ormai obsoleta. È una norma regionale del 1973, epoca nella quale le esigenze erano ben diverse dalle attuali. A trent'anni giusti da allora, ne è stata pubblicata un'altra, la 17 del 2003. Da allora si attende un regolamento: senza le nuove norme chi è interessato ad aprire nidi è bloccato. "In tanti telefonano per ricevere informazioni ? fanno sapere dal Comune di Bari - ma noi non facciamo che rispondere la stessa cosa: i nuovi requisiti saranno stabiliti dal regolamento che la Regione sta elaborando".
A dire il vero dal Comune lamentano ritardi da parte della Regione. Ma nel frattempo la vita scorre in modo parallelo, cioè al di là della legge. Di nuovo un passo indietro: sulle basi della norma del 1973, una ventina d'anni fa si affacciarono nel mondo dell'educazione alcune strutture private che chiedevano di aprire un nido. Negli anni a seguire arrivarono le prime autorizzazioni. La competenza in materia era all'epoca delle Regioni, e nel 1999 passò nelle mani dei Comuni. Da allora la città di Bari non ha più autorizzato l'apertura di nidi, non per mancanza di requisiti, ma perché non sono più arrivate richieste. L'interesse si è riacceso adesso per la crescita della domanda e per il miraggio del nido aziendale e condominiale che a Bari, però, non riesce a decollare. Dall'epoca delle prime autorizzazioni, risalenti agli anni Ottanta, decine di strutture private hanno aperto i battenti e offrono accoglienza ai bambini che hanno meno di due anni e mezzo, del tutto illegalmente. Ma tanto i genitori non lo sanno e, spinti dal bisogno e magari allettati dai prezzi concorrenziali, iscrivono i piccoli. Del resto non potrebbe essere altrimenti: i quattro nidi comunali dispongono solo di 410 posti così ripartiti, secondo i dati forniti dall'assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Bari: 135 sono nell'asilo di via Villari, 115 in via Viterbo, 110 in via Toma, 50 in via Carabellese.
Totale: una miseria, se si considera il numero di donne lavoratrici. Per i bimbi dai tre mesi ai 3 anni, la città di Bari è matrigna più della natura. Ne è consapevole lo stesso assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Martino, che assicura: "Abbiamo intenzione di individuare un piano per l'istituzione di altri asili nido. In quello della precedente amministrazione è prevista nel 2005 solo l'istituzione di un nido al Villaggio del Lavoratore. Certo lo sforzo sarà notevole anche per le spese di personale, ma è un nostro obiettivo, perché la carenza attuale è inaccettabile".