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Repubblica-Bari-"Graduatorie, le colpe del caos"

Il sindacato all'attacco: non ci sono le risorse e alla fine ne fanno le spese sia gli utenti che i dipendenti "Graduatorie, le colpe del caos" La Cgil: servizi tagliati, è ingiusto ...

22/08/2004
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la Repubblica

Il sindacato all'attacco: non ci sono le risorse e alla fine ne fanno le spese sia gli utenti che i dipendenti
"Graduatorie, le colpe del caos"
La Cgil: servizi tagliati, è ingiusto accusare gli impiegati
"Tutto il settore del pubblico impiego è penalizzato da questo governo: dalle sovrintendenze agli uffici giudiziari"
MARA CHIARELLI


"Quello che più mi dispiace è che all'esterno non emergano le vere responsabilità". Giuseppe Gesmundo, segretario provinciale della Funzione pubblica Cgil, interviene sulla vicenda dei lavoratori del Centro servizi amministrativi del Provveditorato di Bari.
La pubblicazione di graduatorie per l'assegnazione delle cattedre, quasi tutte sbagliate, ha provocato una pioggia di ricorsi e invettive contro chi le ha materialmente redatte. Ma Gesmundo ricorda: "Non è certo colpa di quei lavoratori, per molti dei quali sono state sospese le ferie, e che hanno lavorato dalle 7 fino alle 18 per far rispettare i tempi. I problemi erano al ministero. È peccato che siano stati individuati come unici responsabili, mentre fanno solo il loro dovere con i pochi mezzi a disposizione".
Il problema, come fa notare il segretario, è di natura generale: "La scellerata politica messa in campo da questa compagine governativa, dedita al liberismo sfrenato e allo smantellamento della pubblica amministrazione - dice - sta mettendo in ginocchio molti uffici pubblici. Siamo intervenuti per denunciare la carenza di mezzi e di uomini per i vigili del fuoco, la grave carenza di personale all'avvocatura dello stato, le bollette scadute per mancanza di risorse economiche presso le Soprintendenze dei beni culturali di Bari, la mancanza di carburante per far muovere le macchine di servizio agli uffici del ministero della giustizia minorile, la penuria di carta per stampare i verbali di conciliazione all'ufficio provinciale".
La situazione, così delineata, ha gli stessi effetti negativi sugli uffici del ministero dell'istruzione: "Tagli e riforme, naturalmente a costo zero, trasformando gli ex provveditorati in Csa e istituendo gli uffici regionali scolastici, a fronte di un aumento di responsabilità e di compiti - sostiene Gesmundo - non ha previsto un aumento di personale, che ad oggi risulta fortemente carente, soprattutto al Centro di Bari che ha dovuto cedere un gran numero del proprio personale per la costituzione dell'Ufficio regionale scolastico della Puglia".
Questo, commenta il sindacalista, ha fatto sì che il Csa di Bari risultasse maggiormente penalizzato rispetto agli altri della Puglia. Ma la cosa più grave è che "la situazione perdura di più di tre anni e non vede nessuna soluzione, se non si pensa ad un incremento di personale. Sorvoliamo - aggiunge - sulle strutture fatiscenti, gli uffici angusti, gli arredi obsoleti e la strumentazione abbondantemente superata".
Insomma, come fa notare la Cgil, "è sbagliato ed ingeneroso sparare sul pianista. Quella del Csa di Bari è solo, purtroppo - afferma - uno degli esempi ai quali saremo sempre più costretti ad assistere, se non si cambia rotta e ci si rende conto che per avere una pubblica amministrazione efficiente c'è bisogno di una nuova politica di valorizzazione delle funzioni pubbliche. Occorre eliminare gli sprechi, abolire le sacche di privilegio, ma anche investire per dare il segnale di un'attenzione che valorizzi l'importanza dei servizi pubblici e il ruolo dei dipendenti, spesso bistrattati senza responsabilità alcuna per il disastro che si sta creando, e senza possibilità d'intervento. Il tutto con contratti scaduti e che non si vogliono rinnovare".