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Repubblica-Bari-I docenti: "Diseducativo non votare"

docenti: "Diseducativo non votare" Bocciata la linea dell'astensione, la maggioranza è per il sì Per molti "il problema della fertilità e del sostegno alla coppie sterili div...

07/06/2005
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la Repubblica

docenti: "Diseducativo non votare"
Bocciata la linea dell'astensione, la maggioranza è per il sì
Per molti "il problema della fertilità e del sostegno alla coppie sterili diventa un fatto di sopravvivenza perché oggi i giovani si sposano molto tardi"
Studenti molto interessati al tema "I neo maggiorenni non vedono l'ora di esprimere il loro diritto. Farli recedere sarebbe un tradimento"
ILARIA FICARELLA


Votare per solidarietà ma anche per dare il buon esempio. Gli insegnanti di Bari pensano che la campagna per l'astensione sia diseducativa soprattutto nei confronti dei più giovani. "Ai giovani dobbiamo dire che votare è un diritto-dovere - dice Emanuele Stellacci, preside del liceo scientifico "Scacchi" - L'invito a non votare, per questo, è diseducativo". Dello stesso parere è anche Rossella Ressa, francesista sempre allo "Scacchi": "I nostri alunni diciottenni - dice - non ci pensano proprio a non votare. Sono talmente entusiasti di poter dire per la prima volta come la pensano che s'informano, chiedono a noi insegnanti, vogliono sapere come va negli altri stati europei". Ma c'è anche la certezza fra i docenti di dover dare una mano alla scienza, perché la scienza dia una mano a chi vive nella speranza che dalla ricerca sulle staminali arrivi la risposta a malattie al momento inguaribili. "E' una questione di solidarietà - dice Leonardo Scorza, docente di Matematica e presidente della circoscrizione Carrassi - alla quale si aggiunge una consapevolezza sociale. In Italia oggi i giovani restano in casa dei genitori il più possibile e si sposano in tarda età, perciò il problema della fertilità e del sostegno alle coppie è un fatto di sopravvivenza sociale".
Anche fra gli insegnanti c'è chi ha deciso di non andare a votare, come il preside del "Panetti" Carlo Favia: "Ho deciso - dice - alla fine di un mio percorso sulla materia". E c'è chi andrà a votare comunque anche se per dire no. "Ci sarebbero mille motivi per dire sì - dice Angela Pratola, insegnante in una scuola materna - Ma temo troppo le conseguenze che un cambiamento della legge potrebbe avere". Intanto, a cinque giorni dal voto, si moltiplicano le iniziative a sostegno del sì e, sull'altro fronte, dell'astensione. Ieri, allo Sheraton il Psdi e il Movimento meridionale hanno tenuto una conferenza per invitare al voto: "4 sì per la scienza e per la vita". Relatori sono stati Francesco Romano, ginecologo al Policlinico, Vito Nanna, membro del consiglio dell'Ordine degli avvocati, Norina Mercuri, del Comitato per il sì. Domani, il centro d'iniziativa democratica Arca organizza alle 18,30 nella sala consiliare del Comune di Bari, un incontro dibattito sul tema "Le ragioni di una scelta".