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Repubblica-Bari-I dottorandi bloccano le lezioni

SCUOLA E UNIVERSITÀ Cresce la protesta per l'imminente approvazione del disegno di legge che modifica lo stato giuridico dei docenti I dottorandi bloccano le lezioni E domani si ...

12/10/2005
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la Repubblica

SCUOLA E UNIVERSITÀ
Cresce la protesta per l'imminente approvazione del disegno di legge che modifica lo stato giuridico dei docenti
I dottorandi bloccano le lezioni
E domani si prepara la notte bianca contro la Moratti
Lunga assemblea ma lo sciopero generale dell'ateneo non è stato ancora deciso
Lingue presidiata dagli studenti, stop della didattica pure a Lettere e Scienze politiche
ILARIA FICARELLA


Il rush finale della riforma Moratti in Parlamento provoca turbolenze a catena nel mondo accademico e scolastico anche barese. Lezioni bloccate ieri in tutta la facoltà di Lingue, presidiata dai dottorandi e dagli studenti, pronti a ogni forma di protesta contro il disegno di legge sulla modifica dello stato giuridico della docenza. Blocchi a singhiozzo anche in altre facoltà baresi, con alcune lezioni saltate a Lettere e a Scienze Politiche. E le proteste si estenderanno oggi anche alle scuole superiori della città che, tutte insieme, parteciperanno alla grande manifestazione che in 30 città italiane dirà "no" all'approvazione dell'ultima parte del ddl Moratti, dedicata appunto alla scuola secondaria.
In assemblea, dottorandi e studenti baresi ieri hanno deciso di mantenere alta la tensione. Alla definizione di uno sciopero totale della docenza, nell'Ateneo di Bari, non si è ancora giunti. Ma dalla riunione sono emerse proposte per rendere operativa e compatta una protesta che si preannuncia lunga. È fissato infatti per il 24 ottobre l'ultimo passaggio alla Camera del disegno di legge sulla riforma dello stato giuridico del docenti universitari. E a Bari, l'aperta avversione alla nuova legge, fa riemergere anche vecchie ruggini. Sulla gestione dei fondi dedicati ai dottorati, per esempio. Nei corridoi dell'Università, negli ultimi giorni, ha cominciato a circolare un documento, firmato dal professor Alessandro Torre (coordinatore di un dottorato a Giurisprudenza) e inviato a tutti i direttori di dottorati dell'Università, che è diventato quasi il manifesto della protesta barese.
"Non sono soddisfatto di come il consiglio d'amministrazione - scrive il docente in risposta a una proposta di candidatura avanzata da un collega alla costituzione del nuovo cda dell'Ateneo - ha trattato i dottorati di ricerca". E incalza: "Sono stanco di sentirmi rispondere che non ci sono soldi ogni volta che, oltre che in veste di coordinatore di Dottorato che reclama le rate arretrate dei famigerati fondi di funzionamento ordinario, chiedo una o due nuove unità lavorative (nuovi dottorandi, ndr) per il sovraccarico Seminario Giuridico di cui sono direttore, o i fondi per l'acquisto dei libri e delle riviste per le biblioteche delle facoltà di Giurisprudenza e di Scienze politiche e della sede distaccata di Taranto, e simili bazzecole. Sono sempre pronti, d'altra parte, i soldi per finanziare viaggi in America Latina o in Polonia dei vertici della nostra Università, o la partecipazione di delegazioni alla Maratona di New York, eccetera". I toni, estremamente chiari, del documento sono gli stessi che docenti, ricercatori e dottorandi baresi useranno oggi, alle 11,30, davanti alla sede dell'Ateneo. Dove, in occasione della "Giornata nazionale dei saperi" si terrà una conferenza stampa-presidio. Vi parteciperanno, fra gli altri, anche Enrico Panini segretario nazionale Flc-Cgil e Carlo De Santis presidente della commissione regionale Cultura e diritto allo studio.
Intanto, si pensa anche ad altre forme di protesta. C'è chi insiste sul blocco totale delle lezioni. C'è poi chi propone una "notte bianca": fra domani e venerdì dalle 21 alle 7, le lezioni si svolgeranno nelle ore notturne. Per ora ci hanno pensato solo gli studenti della facoltà di Lingue, che hanno incassato l'adesione di alcuni docenti e aspettano per oggi di sapere se il rettorato è d'accordo. Potrebbero dire di sì anche Lettere e Scienze politiche. E domani scenderanno in strada anche gli studenti delle scuole superiori. La loro protesta è diretta contro l'ultima parte del ddl Moratti in approvazione, che riguarda il modo specifico il mondo della scuola secondaria. L'organizzazione è lasciata a tre associazioni: Sempre ribelli, Unione degli studenti e Sinistra giovanile. Aderiranno tutti gli istituti della città.