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Repubblica-Bari-Le lezioni dal 19 settembre ma le nomine sono nel caos

Le lezioni dal 19 settembre ma le nomine sono nel caos "Il governo ha promesso una riforma che non c'è" È proprio l'annus horribilis per professori e studenti nonostante le ass...

25/08/2002
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la Repubblica

Le lezioni dal 19 settembre ma le nomine sono nel caos
"Il governo ha promesso una riforma che non c'è"
È proprio l'annus horribilis per professori e studenti nonostante le assicurazioni del ministro La questione delle graduatorie
I tagli delle cattedre? "È stata fatta un'operazione da ragioneria senza tenere conto delle singole situazioni"
ANNA GRITTANI


Che succederà in Puglia il 19 settembre? Sarà l'inizio dell'annus horribilis della scuola o andrà tutto bene come promette Letizia Moratti? Il ministro diffonde parole rassicuranti, ma allo stesso tempo annuncia di ricorrere al Consiglio di Stato perché sospenda la sentenza del Tar del Lazio sui criteri per l'attribuzione del punteggio agli specializzati della Ssis. Una delle tante contraddizioni che hanno afflitto la scuola italiana negli ultimi mesi. Mettendole insieme ecco il quadro pugliese dell'anno scolastico 2002-2003 come Moratti comanda. Un disastro.
Tutto incomincia da una sottrazione. Per gli effetti della legge finanziaria, il ministero stabilisce di tagliare in Puglia 744 cattedre. Per effetto della scure le classi si riducono drasticamente. Materne, elementari e medie escono dall'intera operazione con 252 classi in meno, va meglio per le superiori che ne acquistano 170 per effetto dell'aumento della popolazione scolastica. Ma i sindacati sono scontenti. "È stata fatta un'operazione da ragioneria senza tenere conto delle singole situazioni" denunciano. Il taglio non rende possibile il tempo pieno in molte scuole per la necessità del doppio organico, elimina la possibilità di altre attività didattiche al di fuori dell'orario scolastico, importanti soprattutto nelle scuole a rischio. Per non parlare delle aule strapiene. In molti casi ci si avvicinerà alla soglia dei trenta alunni. E che dire se i trenta alunni perdono il prof ad anno inoltrato? Anche questo è possibile.
Il ministero quest'anno non ha le disponibilità economiche per fare le nomine in ruolo, quindi si limita all'assegnazione delle supplenze annuali. Nelle scuole medie e superiori gli incarichi vengono ripartiti fra i precari di lunga data e gli abilitati della Scuola di specializzazione per insegnanti (Ssis). Nasce il contenzioso sul punteggio attributo ai sissini. Il ministro annuncia di ricorrere al Consiglio di Stato contro il Tar Lazio che ha annullato la sua circolare, ma rassicura che i casi sono pochi. Sono davvero così pochi? In Puglia i supplenti nominati per il prossimo anno sono 1680. Di questi 1100 i precari storici e 580 gli abilitati della Ssis. Il direttore scolastico regionale Giuseppe Fiori rassicura che l'anno inizierà regolarmente. Ma i sindacati vogliono l'annullamento delle graduatorie. Poiché la sentenza del Consiglio di Stato arriverà ad anno scolastico già iniziato, si annuncia il rischio reale del balletto degli insegnanti.
"La situazione non è affatto tranquilla '#8211; commenta Beatrice Mezzina preside dell'Itc Giulio Cesare di Bari - Tutta colpa dell'interpretazione sbagliata del ministero. E poi non c'è nessuna delle novità annunciate. La riforma non è partita e non c'è nulla di chiaro. Il problema vero è che cominceremo la programmazione senza avere il quadro generale della situazione". Già, la riforma. Argomento spinoso dell'era berlusconiana. Nonostante gli annunci e gli opuscoli spediti a scuole e famiglie come fosse cosa certa, è ferma in Parlamento. Al suo posto parte una mini-sperimentazione più nebulosa che mai. A meno di un mese dall'inizio della scuola si sa che dieci circoli didattici, due per ogni provincia, più due scuole paritarie per tutta la regione, sperimenteranno l'ingresso a due anni e mezzo nella scuola materna e a cinque e mezzo alle elementari, dove faranno inglese e informatica dalla prima e avranno il maestro prevalente. Dalla prossima settimana inizierà il lavoro per la scelta delle scuole che già stanno inviando la propria candidatura all'Ufficio scolastico regionale. Ma non si sa con quali insegnanti (visto il taglio degli organici) e con quali soldi sarà possibile sperimentare la riforma. I sindacati sono perplessi, ma addirittura furibondi quando si parla del protocollo d'intesa firmato a luglio tra la Regione Puglia e il ministero dell'Istruzione. Anche qui si sperimenta una parte della riforma: l'obbligo scolastico ultimato con un corso regionale. "I ragazzi socialmente svantaggiati '#8211; dicono dalla Cgil '#8211; faranno questo tipo di scelta, allontanandosi dalla scuola ad un'età in cui non sono pronti per scegliere". In compenso la Regione ha istituito i buoni-scuola. Potranno essere spesi anche per pagare le rette. Nella scuola privata.