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Repubblica-Bari-Ma Brescia ha negato i miei diritti

"Ma Brescia ha negato i miei diritti" Nicola Bruno pronto alla guerra legale Il caso di ...

23/08/2002
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la Repubblica

"Ma Brescia ha negato i miei diritti"
Nicola Bruno pronto alla guerra legale


Il caso di Nicola Bruno è unico in Italia: è il solo abilitato della Scuola interateneo di specializzazione per insegnanti (Ssis), al quale non sono stati riconosciuti i famosi trenta punti.
Difficile mandare giù il fatto che l'unico aspetto su cui sono finalmente d'accordo ministero dell'Istruzione e vari Tribunali amministrativi italiani, non incontra il placet del Csa di Brescia. I famosi trenta punti sono stati cancellati da un funzionario di laggiù. Nicola che vive ad Acquaviva delle Fonti, ha cercato a Nord la possibilità di un lavoro nella scuola. Lì riusciva ad avere supplenze annuali. La sua è una vita da precario, da un decennio ormai. Lui, di anni, ne ha 36, ma nessuna famiglia. Niente moglie, né figli. Tutto sacrificato ad un'esistenza su e giù dalla Puglia alla Lombardia. Il sogno del posto fisso quello sì, difficile da ottenere con una laurea in lingue. Nicola, poi, ha scelto di insegnare francese e si è abilitato col concorso ordinario. La Ssis è venuta dopo. "All'inizio non volevo iscrivermi, poi al secondo anno dalla sua istituzione mi sono deciso" racconta. "Col concorso ordinario mi hanno dato 18 punti, con la Ssis ne avrei avuti 30. Così ho partecipato al concorso di ammissione. Mi sono abilitato a maggio per l'insegnamento del francese e anche dell'inglese. Ero soddisfatto. Pensavo: ecco sarà la volta buona, fa niente che ho speso tutti quei milioni, i trenta punti mi aiuteranno ad entrare nei ruoli". Si sbagliava. Consegnata la sua domanda al Csa di Brescia, si è trovato in una strana situazione. Gli hanno riconosciuto i trenta punti per l'inglese, glieli hanno tolti per il francese, spiegandogli che valeva il punteggio del concorso ordinario. Inutile obiettare dicendo che aveva inserito la postilla nella quale specificava di accettare il punteggio più alto. "Così hanno fatto tutti i "sissini" d'Italia" ha inutilmente spiegato ai funzionari di Brescia. Non è servito. Martedì prossimo sarà lì per l'eventuale assegnazione della supplenza, ma non ha molte speranze. "Spero di essere chiamato almeno per l'inglese. Sennò già martedì pomeriggio mi attiverò per fare ricorso". "E pensare che per la Ssis ho riunciato a due anni di lavoro". Un sospiro e poi: "Il ricorso mi costerà almeno quattro milioni".
(a.gri.)