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Repubblica/Bari: "No ai tagli, vogliamo studiare" in cinquemila contro la Gelmini

hanno ottenuto una promessa: la proposta di legge regionale sul diritto allo studio approderà nell´aula del Consiglio entro fine novembre per l´approvazione definitiva

10/10/2009
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la Repubblica

FULVIO DI GIUSEPPE

Colorati, rumorosi e alla fine anche contenti. I circa cinquemila studenti che ieri hanno manifestato per le vie di Bari contro la legge Gelmini hanno ottenuto una promessa: la proposta di legge regionale sul diritto allo studio approderà nell´aula del Consiglio entro fine novembre per l´approvazione definitiva. L´annuncio è arrivato al termine di una giornata iniziata a Piazza Umberto, solito punto di ritrovo in occasione di manifestazioni studentesche. Da qui, le migliaia di ragazzi delle scuole superiori di tutta la provincia e gli universitari, hanno sfilato per le vie del centro preceduti da uno striscione con la scritta "Pretendiamo il cambiamento" e un furgoncino che trasmetteva musiche festose.
Tra cori contro il ministro e danze divertite, il corteo si è snodato fino a via Capruzzi, sede del consiglio regionale dove è stata accolta una delegazione di studenti. Durante l´incontro i rappresentanti dell´Unione degli studenti (Uds) e dell´Udu (Unione degli universitari) hanno illustrato le richieste. "Innanzitutto il ritiro dei tagli alla scuola decisi dal governo nazionale - spiega Roberto Campanelli - poi una legge quadro nazionale per il diritto allo studio, la copertura finanziaria dei corsi di recupero, il ritiro del progetto di legge Aprea e la modifica del riordino degli istituti superiori". Ad ascoltarli, il presidente del Consiglio regionale pugliese Pietro Pepe e il presidente della commissione istruzione, Carlo De Santis, primo firmatario della proposta di legge regionale che prevede, tra i vari punti, l´accesso facilitato alle iniziative culturali e ai trasporti per gli studenti. "I tempi sono importanti, la legge deve entrare in vigore entro febbraio, prima della fine della legislatura - evidenzia De Santis - intanto ci sono aspetti burocratici e finanziari da superare, ma non ostacoli politici, perché l´iniziativa ha ottenuto in commissione il consenso di tutti gli schieramenti, è passata con il voto unanime di maggioranza e opposizione». Non è mancato infine un riferimento al finanziamento regionale di dieci milioni stanziato dalla Regione alle Università. «Voglio ricordare - spiega Pepe - che abbiamo previsto che tre di quei dieci milioni siano destinati a servizi per gli studenti e tenendo conto che mense e convitti sono a carico della Regione, il minimo che le università potranno fare sarà non alzare le tasse". Identiche manifestazioni anche ad Altamura, Foggia, Brindisi e Lecce.