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Repubblica-Bari-Scuola pubblica, campagna Cgil Panini: "Troppi i diritti negati"

Intervista al segretario nazionale del settore che oggi a Lecce e domani a Foggia annuncia la piattaforma sindacale Scuola pubblica, campagna Cgil Panini: "Troppi i diritti negati" ...

04/11/2003
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la Repubblica

Intervista al segretario nazionale del settore che oggi a Lecce e domani a Foggia annuncia la piattaforma sindacale
Scuola pubblica, campagna Cgil Panini: "Troppi i diritti negati"
ANNA GRITTANI


Due giorni pugliesi per il numero uno della Cgil scuola nazionale, Enrico Panini, in visita oggi a Lecce e domani a Foggia per parlare della riforma della scuola. Una legge di cui la Cgil intende chiedere la cancellazione. "Su questo tema spiega Panini - sta crescendo un'opposizione trasversale perché l'obiettivo della riforma è quello di far studiare meno i ragazzi del nostro Paese. Inoltre si va verso una scuola più povera di prima e di certo non può essere questa la sfida del futuro".
Ma c'è un'altra ragione per la presenza del segretario nazionale della Cgil scuola in Puglia. Il 29 novembre a Roma i confederali hanno organizzato una manifestazione per la difesa della scuola pubblica. Il sindacato di Epifani sta lavorando perché dalla Puglia ci sia una forte adesione. La popolazione scolastica della regione costituisce il 10% di quella nazionale, e poi il malcontento della scuola pugliese cresce di giorno in giorno per motivi diversi, dalle mancate immissioni in ruolo, al tempo pieno che non si attua, alle classi sovraffollate. Argomenti che saranno affrontati da Enrico Panini oggi alle 10,30 in un'assemblea nel Centro Salento a Maglie e alle 17,30 nell'incontro dibattito pubblico all'Hotel Tiziano di Lecce dal titolo "La scuola pugliese è un valore. La Cgil scuola e la politica scolastica di questo governo". Domani a Foggia stessi orari per gli appuntamenti mattutini e pomeridiani, entrambi nella media statale "Murialdo".
Professor Panini, in Puglia molte scuole hanno dichiarato di attuare la riforma in via sperimentale anche col maestro tutor, in realtà la stessa Cgil ha scoperto che è stata mantenuta l'organizzazione didattica precedente.
"Non mi stupisco. È il risultato del fatto che il ministero riducendo le risorse costringe ad inventarsi adesioni per non perdere fondi. D'altra parte nessuno controlla. Al Miur interessa soltanto il messaggio mediatico: "Si fa la sperimentazione"".
Eppure venerdì scorso nella giornata provinciale per la difesa della scuola pubblica, a Bari, si è riscontrato che gli stessi insegnanti sapevano poco della riforma.
"La campagna miliardaria del ministero non è riuscita a nascondere il vuoto di una discussione che non c'è mai stata. La crescente opposizione dimostra che le situazioni reali sono il contrario di quelle descritte negli spot".
Senza immissioni in ruolo, in Puglia è scoppiata la guerra per accaparrarsi le supplenze. Si è anche scoperto che le Scuole di specializzazione per insegnanti attribuiscono i punteggi con criteri diversi a seconda della regione.
"Il ministero, evitando di trovare soluzioni, ha alimentato il confitto per giustificare il fatto che non ci sono immissioni in ruolo. Così ogni Ssis decide per sé anche se gli effetti sono nazionali. E poi alimentare questo caos ha lo scopo di condurre alla chiamata diretta da parte delle scuole. Se ne sta discutendo proprio in questi giorni in commissione".
Di cosa in particolare?
"Si vuole portare sotto il controllo della legge il contratto degli insegnanti, trasformando i docenti in funzionari del governo, così si eliminano i sindacati insieme alla libertà e all'autonomia d'insegnamento".
L'altro guaio della scuola barese, è il servizio di refezione che non riesce a partire.
"È un fatto gravissimo, da irresponsabili. È la sottrazione di un diritto delle persone. Una questione del genere doveva essere affrontata come un'emergenza".
Poi ci sono le aule sovraffollate. Al liceo Fermi gli alunni delle prime raggiungono 35 per classe, ma la scuola e i genitori hanno preferito lasciare le cose così.
"È un precedente pericoloso. Significa legittimare classi oltre la norma. L'apprendimento dipende anche dalle condizioni in cui si vive la realtà scolastica".
Tornando alla riforma, a che punto è il primo decreto attuativo?
"Deve ancora cominciare il suo iter. Il Miur parla di febbraio per il varo. Ma noi desideriamo che non avvenga mai perché riduce il tempo scuola per tutti".