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Repubblica-Bari-Settemila studenti stranieri tra i banchi 67 nazionalità

LA RICERCA Fenomeno in forte crescita secondo l'Ufficio scolastico regionale Settemila studenti stranieri tra i banchi 67 nazionalità Quando il gap della lingua italiana ...

08/09/2004
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la Repubblica

LA RICERCA
Fenomeno in forte crescita secondo l'Ufficio scolastico regionale
Settemila studenti stranieri tra i banchi 67 nazionalità
Quando il gap della lingua italiana viene superato, il rendimento è superiore alla media
Al primo posto gli albanesi che sono quasi la metà, aumentano polacchi e ucraini
PIERO RICCI


Diventa più multietnica la scuola dell'obbligo in Puglia. È quanto emerge da uno studio ancora parziale ma già molto indicativo curato dalla responsabile dell'ufficio immigrazione e intercultura dell'Ufficio scolastico regionale, Rita Goffredo, sulle presenze di alunni extracomunitari che hanno frequentato le scuole dell'obbligo pugliesi durante l'anno scolastico 2003/2004.
Tra i banchi di elementari e medie sono passati alunni di 67 nazionalità diverse oltre all'italiana. In termini assoluti le presenze sono state settemila circa, pari a una percentuale che si aggira intorno all'un per cento. "Ma il dato è sempre in crescita - spiega Goffredo - da quattro anni, da quando è cominciato il monitoraggio, il numero degli studenti immigrati è aumentato continuamente". Se questo è il trend, è presumibile che anche quest'anno, il numero di bambini stranieri che frequenteranno medie ed elementari aumenterà.
Ciò che sta cambiando da qualche anno, invece, è il rapporto tra le varie nazionalità. Al primo posto ci sono sempre albanesi, quasi la metà della popolazione scolastica di immigrati. Seguono poi ci sono i marocchini, ma la loro presenza decresce. E lo stesso accade per i cinesi. Se il numero assoluto continua a salire, nonostante la minor presenza di nordafricani e asiatici, lo si deve all'incremento degli stranieri che arrivano dai Paesi dell'Est. A far aumentare il numero di alunni immigrati, infatti, sono soprattutto polacchi e ucraini. E il loro arrivo, fa cambiare anche la dislocazione geografica che concentra il maggior numero di classi multietniche nelle province di Foggia e di Taranto.
La popolazione studentesca più numerosa, però, si trova a Bari, dove l'anno scorso si sono registrate circa duecento presenze in più rispetto all'anno precedente. E sullo stesso incremento viaggiano le scuole delle province di Foggia e di Taranto.
Ma il dato più sorprendente è un altro che l'Ufficio scolastico regionale sta studiando con l'Università di Bari: il rendimento degli stranieri è superiore nella media a quello degli alunni pugliesi, soprattutto nei casi in cui bambini e ragazzi riescono a superare il gap della lingua italiana. L'Ufficio scolastico ha colto l'importanza di questo gap ed ha attivato i cosiddetti centri risorse interculturali di territorio che servono agli immigrati per impadronirsi della lingua italiana. In Puglia ne sono attivi 46, poco meno della metà solo in provincia di Bari e quattro sono operativi nella città capoluogo, uno dei quali è riuscito a organizzare anche un corso di cinese con insegnanti di madrelingua. Sono corsi di alfabetizzazione che l'Ufficio scolastico regionale finanzia sulla base delle richieste che arrivano dalle scuole. E sono uno strumento molto utile per aiutare i bambini, valorizzare il surplus di impegno che dimostrano tra i banchi di scuola. C'è solo un buco che rischia anche di vanificare tutto questo lavoro: la riforma non facilita l'iscrizione alle scuole medie superiori dove il crollo delle presenze è diventato quasi verticale e, in più, generalizzato, nel senso che tocca indistintamente alunni stranieri e alunni italiani.