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Repubblica-Bari-"Si diffondono le regole mafiose e l'istruzione diventa un nemico

IL SOCIOLOGO "Si diffondono le regole mafiose e l'istruzione diventa un nemico" "Nasce così una forma di protesta dovuta al senso di esclusione" ...

22/09/2005
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la Repubblica

IL SOCIOLOGO
"Si diffondono le regole mafiose e l'istruzione diventa un nemico"
"Nasce così una forma di protesta dovuta al senso di esclusione"


è il frutto di mondi lontanissimi e di una guerra tra società parallele. Giuseppe Moro, docente di Sociologia a Scienze della Formazione dell'Università di Bari, non vuole essere "indulgente", né "giustificare un fenomeno di per sé grave", ma crede nella teoria secondo cui "il bullismo può essere una forma di esclusione".
Professor Moro il bullismo nasce da un rifiuto delle regole?
"Più che da un rifiuto da un non riconoscimento delle regole. In molte zone di Bari le regole che i ragazzini assimilano in famiglia, nel gruppo, nel quartiere sono completamente diverse da quelle che vengono richieste a scuola. Non mi piace usare giri di: spesso sono regole mafiose".
C'è uno scontro tra mondi diversi?
"Sì, a scuola i ragazzi trascorrono, cinque-sei ore al giorno e questa società, quella ufficiale può, a volte, apparire insensata. Nasce così una forma di protesta dovuta al senso di esclusione. Non vorrei essere troppo giustificazionista, ma spesso le istituzioni sono lontane. Questa è solo una corrente di pensiero, sia chiaro. È una delle analisi fatta sui ghetti americani"
Bari come il Bronx, è un parallelo ardito.
"È il grande tema delle subculture. A Bari in certe realtà, anche abbastanza circoscritte, prevale la culture della mafia. E per i ragazzi la scuola diventa il nemico, in quanto realtà diversa".
Cosa si può fare per avvicinare queste due culture?
"Scardinare le regole "parallele" con esperienze di vita".
(cri. z.)