Repubblica/Bari: Tagli da record, scuola in rivolta
Le tabelle del ministero: in Puglia 3646 cattedre in meno
Tremila 646 cattedre in meno in tutta la regione. Il futuro dei docenti pugliesi è disegnato nelle tabelle ministeriali allegate all´ultima bozza del decreto sugli organici, in cui sono ipotizzati i tagli dal primo settembre 2009: il prossimo anno scolastico non dovrebbero tornare in classe 1230 maestri della scuola primaria, 1173 insegnanti della scuola media di I grado e 1243 di quella di secondo grado. La Puglia è una delle quattro regioni del Sud in cui si concentrerà il 40 per cento dei tagli previsti dal Miur, sulla base delle linee imposte dalla manovra finanziaria: con Campania (5645 posti in meno), Sicilia (5020) e Calabria (2500) pagherà il prezzo maggiore secondo il bollettino di guerra diffuso dai sindacati dopo il vertice romano con il ministro Gelmini.
«È un attacco senza precedenti alle scuole e al lavoro intellettuale» tuona il segretario generale della Flc Cgil Paolo Peluso mentre scorre i numeri nelle griglie ministeriali. Il taglio di 3mila e 646 cattedre riguarda per ora solo l´organico di diritto, ma a settembre il ministero procederà a un´ulteriore riduzione di 5mila posti nell´organico di fatto nazionale. «Il numero complessivo andrà ripartito fra le regioni, ma abbiamo pochi dubbi sul fatto che ancora una volta la Puglia sarà penalizzata pesantemente» scuote la testa Peluso.
L´anno prossimo i cambiamenti nelle 2mila 625 scuole pugliesi non riguarderanno solo le cattedre. Fra i corridoi e le segreterie ci saranno mille e 700 persone in meno: a tanto ammonta la previsione della Cgil sui tagli che peseranno sul personale Ata. La riduzione delle cattedre impedirà anche di soddisfare le richieste delle famiglie pugliesi, che nell´80 per cento dei casi si sono espresse per il modello da 30 o da 40 ore settimanali nelle elementari: fra i banchi non tutti i bambini potranno trascorrere il tempo desiderato. Per l´anno prossimo nessun taglio fra i dirigenti scolastici: il piano regionale lascerà aperte tutte le scuole; salvi - per ora - anche i 7mila e 535 posti di sostegno. «Nell´incontro con la direzione scolastica del 30 marzo chiederemo di salvare i 1200 precari, considerando i pensionamenti, che resteranno senza supplenze» annuncia Peluso.
Nella ripartizione fra le province, la più penalizzata dovrebbe essere quella di Bari, che perderà 1200 insegnanti e 400 posti tra il personale Ata. La riorganizzazione degli orari, in particolare per l´abolizione delle compresenze alle elementari e il nuovo monte ore per Lettere alle medie, unito a pensionamenti e tagli, porterà a un forte turn over in cattedra: il 27 per cento degli studenti non troverà l´anno prossimo i propri insegnanti, spiega il segretario nazionale della Cisl scuola Francesco Scrima sulla base dei dati elaborati nel "Rapporto sulla scuola in Italia 2009" della Fondazione Agnelli. Il rapporto sarà presentato oggi nell´Università di Bari in un incontro con il presidente della commissione Cultura della Camera Valentina Aprea, il direttore della fondazione Agnelli Andrea Gavosto e il direttore dell´Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci.
(g. fosch. e f. sav.)