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Repubblica-BAri-Tagli, trecento bidelli in meno a Bari I presidi: "Non garantiamo le lezioni"

'ALLARME In pericolo soprattutto i corsi pomeridiani, l'assistenza a disabili e bimbi anticipatari Tagli, trecento bidelli in meno a Bari I presidi: "Non garantiamo le lezioni" ...

06/09/2005
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la Repubblica

'ALLARME
In pericolo soprattutto i corsi pomeridiani, l'assistenza a disabili e bimbi anticipatari
Tagli, trecento bidelli in meno a Bari I presidi: "Non garantiamo le lezioni"
Pioggia di richieste al Provveditorato ma la risposta è: "Aumentate turni e straordinari"
ANNA GRITTANI


Scuole a rischio paralisi. A Bari trecento bidelli non risponderanno all'appello. Motivo, i tagli decisi dal ministero. E per i capi d'istituto non sarà possibile garantire l'avvio dell'anno scolastico: "Non possiamo assicurare né vigilanza e sicurezza degli alunni, né pulizia, né tanto meno l'assistenza ai disabili e ai bambini di due anni e mezzo che frequenteranno la scuola dell'infanzia". Così sono in crisi quasi tutte le scuole della provincia. Le richieste di personale inviate a Fabio Scrimitore, dirigente del Centro servizi amministrativi di Bari (l'ex provveditorato), sono una montagna. Purtroppo è impossibile accontentarne anche solo una. In teoria servirebbero almeno altri 300 bidelli, ma l'organico tagliato in tre anni di 1649 posti in tutta la Puglia non può essere ampliato, per legge. La finanziaria del 2002 imponeva infatti di ridurre il 6 per cento dei bidelli. Adesso che l'operazione è compiuta, le scuole, già falcidiate negli anni scorsi, rischiano di non aprire.
In Puglia, dopo l'ultimo taglio di 385 unità, è tempo di conto alla rovescia. A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico i dirigenti non sanno come far quadrare i conti tra plessi, alunni e tempo pieno. Per le 348 scuole di Bari, i 4336 bidelli in organico non sono sufficienti. L'anno scorso erano 4463 e già sono stati fatti salti mortali. Quella di quest'anno è una storia ancora tutta da scrivere. Impossibile perfino indicare una data di inizio. Le scuole di Bari apriranno il 19 settembre? "Senza bidelli non possiamo assicurare la partemza dell'anno scolastico - si sfoga Angela De Palma, dirigente della "Clementina Perone" - Si metta qualcuno nei nostri panni e ci dica come fare". I diciannove collaboratori della scuola non sono sufficienti ad occuparsi di mansioni come vigilanza, pulizia, assistenza ai venti bambini disabili e ai piccolissimi anticipatari della materna (saranno 3.348 in tutta la Puglia) in una scuola divisa in quattro plessi, per di più con nove sezioni di materna che restano a scuola fino alle quattro del pomeriggio. A nulla sono valse le dettagliate relazioni inviate dal direttore amministrativo Bice Loprieno al Csa di Bari: "Servirebbero almeno altri due bidelli. Già l'anno scorso il personale ha dovuto fare turni assurdi per coprire anche il pomeriggio. Quest'anno, con una classe in più, è impossibile anche solo pensarci". Una delle incoerenze del sistema è che è stato aggiunto il doppio organico per le ore pomeridiane, ma senza bidelli sarà impossibile far mangiare i bambini a scuola.
Mariella Dentamaro, dirigente del circolo Japigia I, non racconta storie diverse. Con undici disabili e due plessi, ha bisogno anche lei di un collaboratore in più. I 17 di cui disporrà (per di più quasi tutti uomini) non sono sufficienti alle necessità della scuola: "Se si ammala un bidello spiega la situazione diventa ingestibile. Non si può neanche nominare un supplente perché per poterlo fare il periodo di malattia deve essere almeno di 15 giorni".
Non se la cavano diversamente medie e superiori. Al professionale Majorana di Palese, il preside Agnello Scura, con tre plessi, corsi serali e 38 disabili, ha bisogno almeno di un altro bidello: "Abbiamo inoltrato la richiesta. Speriamo sia accolta. Ci hanno detto che potrebbero trasferire da noi personale di altre scuole dove le necessità sono minori". È questa, dunque, la strada? Se non l'incremento del personale, almeno lo spostamento. La responsabile del personale ausiliario, tecnico e amministrativo (i cosiddetti Ata) del Csa di Bari, Angela Marolla, non lo conferma: "Purtroppo non è così semplice". E spiega: "Per eliminare posti in una scuola occorre un decremento pari a determinati parametri ministeriali. Se no l'operazione è impossibile". Poche le alternative per le scuole se non "confidare sulla dedizione del personale, che dovrà necessariamente aumentare il proprio orario. Per chi lavorerà di più dice la responsabile Ata ci saranno straordinari e progetti". Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola di Bari, non ha dubbi: "Chiederemo alle forze politiche di darsi da fare. Così la situazione è ingestibile".