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Repubblica/Bari: Tutti pazzi per il conservatorio

giovani pugliesi hanno voglia di investire nella formazione musicale.

12/04/2006
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la Repubblica

Boom di iscritti in Puglia. "Questa terra ha voglia di musica"
"Il lavoro effettuato con i più piccoli sta cominciando a dare i primi risultati"
"I concerti in periferia nel capoluogo hanno avvicinato tanti giovani"
FIORELLA SASSANELLI

I giovani pugliesi hanno voglia di investire nella formazione musicale. Gli ultimi dati sono tra i più incoraggianti degli scorsi anni. Al conservatorio "Piccinni" di Bari, dove il termine per le iscrizioni scade il 30 aprile, i centralini squillano in continuazione. Effetto del progetto "Musica in periferia", che ha fatto conoscere in giro per la città le mille facce della musica: dalla classica al rock, dalla musica antica al gospel, dalla lirica all´etnica. «Entusiasticamente direi che le preiscrizioni fanno prevedere un aumento di richieste pari al 50 per cento», commenta il maestro Marco Renzi, direttore del conservatorio più popoloso d´Italia con quasi 2mila studenti. «Il termine non è ancora scaduto – aggiunge Renzi – ma mi sembra che di questi tempi avere un simile termometro sia molto incoraggiante. Le richieste riguardano i corsi di primo livello, in minore misura quelli di secondo livello (per intenderci, quelli che garantiscono una preparazione di livello universitario). La fascia più coinvolta è quella dei corsi ordinari, ovvero della scuola media. Molti non si pongono ancora il problema della riforma, tant´è che quest´anno possiamo ancora ammettere studenti ai primi anni di corso e accettare iscrizioni per le scuole medie inferiori».
Al conservatorio "Rota" di Monopoli sono ancora all´inizio del reclutamento: qui il termine è stato prorogato al 19 maggio. Ma anche il suo direttore, il maestro Gianpaolo Schiavo, conferma «un interesse tendenzialmente maggiore» sulla base delle richieste di informazione. «I dubbi sull´entrata in vigore della riforma seminano incertezze sul futuro della formazione musicale – osserva Schiavo – Per nostra fortuna non abbiamo mai smesso di coltivare il corso tradizionale di studi, ovvero i corsi ordinari. Nessuno di noi, almeno in Puglia, ha pensato di arroccarsi sull´esclusivo segmento della formazione universitaria. Si è comunque continuato a fare proselitismo, anche presso i più piccoli. La nostra classe di didattica è molto attiva in questo senso con le fiabe musicali e il coro di voci bianche: esperienze che entusiasmano i ragazzini e i loro genitori che ancora trovano nei conservatori il riferimento più qualificato per la formazione musicale». I numeri parlano chiaro: oltre 800 iscritti ai corsi ordinari e 120 ammessi ai corsi di secondo livello al conservatorio "Rota".
Diversa è l´analisi di Vito Paternoster, direttore d´orchestra che dall´alto di una carriera solistica internazionale confronta la situazione nostra con quanto accade negli altri Paesi. Secondo lui l´affollamento dei conservatori è un fenomeno tipicamente meridionale. «Si investe in cultura lì dove il percorso professionale è incerto. Invece al Nord, dove le famiglie sono più ricche e riescono da sole ad assicurare ai propri figli un futuro occupazionale sicuro, la musica esercita un minore fascino». Che la musica sia un fattore vincente lo dimostra l´esperienza di Ceglie del Campo. La scuola media "Manzoni-Lucarelli" da tre anni ha attivato i corsi musicali sperimentali e sta diventando un esempio pilota di come ci si può sentire centro anche in periferia. Eppure qui le premesse non erano ottime, almeno col vicinato. «Un pomeriggio di ottobre dell´anno scorso gli alunni della nostra fanfara si stavano esercitando all´aperto quando gli abitanti delle palazzine di fronte fecero intervenire le forse dell´ordine per disturbo alla quiete pubblica. Non riuscivo proprio a capirli – racconta il preside Filomena Dammacco – Bisognava anzi apprezzare l´impegno di questi ragazzini, occupati a lavorare alle tre di pomeriggio e sotto il sole. Al momento riportammo i ragazzi nelle aule. Ma a Natale gli stessi abitanti ci hanno inviato i loro ringraziamenti per lettera, felici che la nostra scuola aveva portato l´anima e la vita in un quartiere che è periferia della periferia».
Non è un caso che la sperimentazione musicale produca i suoi balsami proprio nelle periferie. Fra Carbonara e Ceglie sono due le scuole medie sperimentali a indirizzo musicale: insieme non soddisfano l´enorme richiesta di iscrizioni che giungono dalle famiglie della quarta circoscrizione. «Siamo costretti a selezionare gli alunni con prove di attitudine musicale – prosegue il preside Dammacco – Abbiamo fatto richiesta di un secondo corso, ma la legge impone che ne sia attivo soltanto uno». La "Manzoni-Lucarelli" conta un centinaio di ragazzini divisi tra le classi di flauto dolce, chitarra, tromba, pianoforte, violino e percussioni. Inoltre la scuola ha messo su un´orchestra e una fanfara che partecipa a tutte le festività religiose della circoscrizione. Con la tempesta o sotto il sole i ragazzini sono lì a suonare, entusiasmando e diffondendo autostima e cultura. Anche quella che suonare uno strumento può essere alla portata di tutte le tasche.