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Repubblica/Bari: Università, Mussi chiede i danni

"Piena luce sugli esami comprati. Ci costituiremo parte civile"

07/07/2006
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la Repubblica

Un duro intervento del ministro sui casi dell´Ateneo di Bari
Possibile una sua visita in Puglia nei prossimi giorni
"Questi episodi danneggiano tutto quanto il sistema"
"I meriti e la qualità devono prevalere sulle logiche dettate solo dal malaffare"
"Per adesso però dobbiamo attendere che arrivi l´esito delle inchieste avviate"
RAFFAELE LORUSSO

Far venire a galla gli scandali. Scovare i responsabili. Restituire dignità e credibilità all´istituzione universitaria. Insomma, pugno di ferro. Il ministro dell´Università, Fabio Mussi, non usa giri di parole. Anzi, ricorre a una massima latina - oportet ut scandala eveniant - per rimarcare la necessità di fare pulizia. Sull´ultimo scandalo che ha travolto l´Ateneo barese, quello della compravendita degli esami, Mussi ha le idee chiare: il ministero dovrà costituirsi parte civile nel procedimento penale. Una presa di posizione netta, che segue l´iniziativa altrettanto forte del sottosegretario Luciano Modica, che nei giorni scorsi aveva preannunciato l´invio degli ispettori ministeriali a Bari per cercare di scavare nei buchi neri dell´Ateneo barese.
Mussi non ha dubbi: gli sviluppi dell´inchiesta della procura di Bari devono essere seguiti con attenzione. Per questo ha già dato mandato all´Avvocato generale dello Stato di cominciare a studiare gli atti. «È ovvio - scrive il ministro - che tali episodi dovranno avere gli indispensabili accertamenti nello sviluppo delle indagini e in sede processuale. Tuttavia questi episodi producono un danno serio all´immagine complessiva del sistema universitario italiano e all´immagine di serietà degli studi e dei titoli di laurea rilasciati, compromettendola sia presso i cittadini italiani sia presso la comunità scientifica internazionale. Si tratta di valori che questo ministero ha il dovere istituzionale di tutelare». Mussi invita a non sparare nel mucchio. «Sarebbe un errore imperdonabile - spiega - pensare che tutto è malaffare: sarebbe una facile generalizzazione. Però i fenomeni di malauniversità, di corruzione, fanno un danno tremendo a un sistema che invece ha bisogno di valutazione del merito vero e di qualità».
L´Università di Bari, da questo punto di vista, ha bisogno di una cura radicale per rifarsi un´immagine che negli ultimi anni è stata svilita da Parentopoli prima e dallo scandalo della compravendita degli esami poi. Di questo, del resto, è convinto anche il nuovo rettore Corrado Petrocelli, che si insedierà in novembre, il quale ha annunciato che l´Ateneo si costituirà parte civile nel procedimento penale contro la compravendita degli esami. Nei giorni scorsi il rettore uscente, Giovanni Girone, ha trasmesso al ministero una relazione dettagliata sull´accaduto. Gli atti inviati dal rettore, insieme con le notizie di stampa, hanno spinto il ministro Mussi a chiedere l´intervento dell´avvocato generale dello Stato per la costituzione di parte civile. Non solo: la gravità dello scandalo potrebbe spingere il ministro dell´Università a scendere a Bari già nei prossimi giorni.