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Repubblica-Barisindacati contestano la posizione dell'ufficio scolastico regionale

sindacati contestano la posizione dell'ufficio scolastico regionale Supplenze, braccio di ferro Fiori: "Questione sospesa" Dopo i Tar sollecitata la revisione dell'intera graduatoria...

25/08/2002
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la Repubblica

sindacati contestano la posizione dell'ufficio scolastico regionale
Supplenze, braccio di ferro Fiori: "Questione sospesa"
Dopo i Tar sollecitata la revisione dell'intera graduatoria


Braccio di ferro per le nomine dei supplenti pugliesi. All'indomani dell'annuncio del ricorso al Consiglio di Stato da parte del Ministro Letizia Moratti, l'Ufficio scolastico regionale della Puglia ribadisce ulteriormente l'intenzione di non modificare il lavoro già fatto. Dal versante opposto, i sindacati chiedono, e presto, la revisione dell'intera graduatoria secondo la sentenza del Tar del Lazio. Il braccio di ferro si annuncia quanto mai aspro all'inizio della prossima settimana. Entrambe le parti desiderano un incontro imminente per fare il punto della situazione e stabilire il da farsi. Ma le intenzioni sono opposte. Dalle decisioni della prossima settimana dipende un sereno avvio del prossimo anno scolastico.
Il terreno del contendere è il punteggio attribuito agli abilitati della Scuola interateneo di specializzazione per insegnanti, secondo i precari storici esageratamente favoriti rispetto a loro. Il Tar del Lazio si era già pronunciato a maggio con una sentenza che attribuiva ai sissini solo i 30 punti della Scuola di specializzazione, ma nessun punteggio per il servizio prestato durante i due anni accademici. Con una circolare ministeriale, invece, la Moratti aveva regalato agli specializzati anche i punti del servizio svolto durante i periodi di pausa della Ssis. Alla nuova smentita da parte del Tar, che qualche giorno fa ha ribadito le proprie posizioni annullando la circolare, il ministro ha risposto appellandosi al Consiglio di Stato. E adesso che si fa? La situazione della Puglia è piuttosto variegata perché i provveditorati si sono comportati in modo diverso. Bari, Brindisi e Taranto si sono attenuti alla prima sentenza del Tar, attribuendo solo 30 punti agli abilitati della Ssis, Foggia e Lecce hanno preso in considerazione la circolare del ministro che permetteva di aggiungere anche otto punti a quei trenta. Lunedì a Foggia e martedì a Lecce Cisl e Uil assedieranno i Csa (gli ex provveditorati) per chiedere la sospensione delle nomine. Ma la decisione finale spetterà all'Ufficio scolastico regionale. "La questione rimane sospesa" dice il direttore Giuseppe Fiori. "Io credo che sia interesse generale mantenere le nomine già fatte, soprattutto in considerazione dell'appello presentato dal ministro Moratti. Ma potremo dirlo con certezza solo tra qualche giorno". Dal canto loro Gianni Milici e Maurizio Lembo della Cgil di Bari, replicano ancora più convinti: "Questa è la solita tattica di aspettare per vedere che succede. L'amministrazione deve assumersi le proprie responsabilità. Le graduatorie devono essere riviste e subito perché l'anno scolastico è a rischio". Sulla stessa lunghezza d'onda Attilio D'Ercole della Cisl: "Chi ha creato questo pasticcio deve trovare le soluzioni. I tempi tecnici per la sospensiva sono lunghi, a mio avviso le graduatorie vanno rifatte". Qualsiasi siano le decisioni dei tribunali o del ministero, una cosa è certa: è in pericolo un anno di lavoro per sissini o precari che siano. Li abbiamo sentiti. "Noi siamo nella posizione di partenza '#8211; dice Corrado Corvaglia, presidente del Comitato insegnanti precari di Lecce e Brindisi '#8211; perché vogliamo che vengano tolti i 30 punti riconosciuti agli abilitati della Ssis. La politica del ministro fa acqua da tutte le parte". Per Roberto Talamo, portavoce dei sissini "al di là delle beghe, deve essere salvato l'anno scolastico e si può fare solo salvaguardando le nomine già fatte".
(a.gri.)