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Repubblica-Bologna-Alle medie nasce la tassa sommersa

Pagina VII - Bologna Si chiama "contributo volontario", i genitori lo pagano al momento dell'iscrizione. Un preside: "Se non l'avessimo non so come faremmo" Alle medie nasce la tassa somm...

05/02/2005
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la Repubblica

Pagina VII - Bologna
Si chiama "contributo volontario", i genitori lo pagano al momento dell'iscrizione. Un preside: "Se non l'avessimo non so come faremmo"
Alle medie nasce la tassa sommersa
I soldi delle famiglie dopo i tagli: 80 euro per studiare latino
In media una famiglia spende 800 euro all'anno, tra gite, libri e cancelleria
"E di questo passo dovremo chiedere sempre di più, gli insegnanti caleranno"
Trenta euro alle Pepoli, quaranta alle Carracci. E altri venticinque per il lettore di inglese
ILARIA VENTURI


"MA sapete quante fotocopie facciamo in un anno? Trecentomila". Paolo Alessandri, alla guida della scuola media da mille studenti, le Rolandino de' Passeggeri - Pepoli, la più grande di Bologna, fa i conti. "Sono costi per una scuola. Il versamento volontario delle famiglie serve anche a questo, se non l'avessimo non so come faremmo". Trenta euro, la quota per la scuola di via Pascoli. In altre scuole, come le medie Carracci, è di 40 euro. Si chiama "contributo volontario", anche se quasi tutti i genitori lo versano quando iscrivono i loro figli. "C'è molta sensibilità, in genere le famiglie vengono incontro ai bisogni della scuola".
Una piccola tassa sommersa, pagata da anni in quasi tutte le scuole medie bolognesi, per aiutare gli istituti che hanno fondi sempre più scarsi: lo Stato stringe i cordoni della borsa, gli enti locali sono in affanno. Anche alla scuola media le cose non vanno meglio. Una famiglia arriva a spendere, tra libri, gita scolastica e laboratori sugli 800 euro. Se si aggiunge la mensa (per chi ce l'ha) nei due rientri a scuola a settimana a 4,60 euro a pasto, si arriva a mille e duecento euro. "Quello che notiamo è un divario sempre più ampio tra le famiglie: prima avevi un caso sociale segnalato da aiutare, ora aumentano le famiglie in difficoltà o quantomeno più attente alle spese, basta avere due o tre figli", commenta Pamela Meier, assessore Verde in Provincia, presidente del Comitato dei genitori alle medie Da Vinci. "Il vero passaggio tra le elementari e le medie sono i libri", commenta una mamma.
Su questo la stima è unanime: dai 300 ai 350 euro, soprattutto in prima media (250 euro in seconda). Ma con i dizionari e i manuali si arriva a 500 euro. Poi c'è il corso di latino, che molti fanno in previsione dell'iscrizione a un liceo, 80 euro. "E almeno cento euro devi metterli in conto per la cancelleria, un costo che aumenta durante l'anno: tra compassi, squadre e matite la spesa è incontrollata", lamenta una mamma. Alle medie Carracci le famiglie contribuiscono con 25 euro per il lettore di madrelingua inglese e si paga solo 1,5 euro per la mensa interna nei giorni in cui il rientro non è obbligatorio. "E' una scuola vicina alle famiglie - dice Loredana Cecchetti - sono contenta di contribuire anche se spero ci siano contributi per chi non ce la fa, almeno per i libri".
Alle medie Besta la mensa si paga 4,78 euro a pasto, con un contributo di cento euro per chi sceglie di pranzare tutti i cinque giorni. "Per le gite la scuola dà un contributo", spiega la dirigente Roberta Pizzoli, "la nostra linea è quella di fare gite economicamente sostenibili dalle famiglie". E i fondi che calano vi costringeranno a chiedere sempre di più ai genitori? "Il problema ci sarà, ci aspettiamo altri tagli negli organici e questo ci preoccupa molto: abbiamo fatto un calcolo, la media nei prossimi anni perderà 15 insegnanti. Ora utilizziamo lo straordinario degli insegnanti per le attività pomeridiane, ma fare attività in più senza costi per le famiglie sarà sempre più difficile", spiega la preside. Alle Rolandino sono a pagamento solo i corsi pomeridiani: latino, creta, informatica. "I fondi per il funzionamento diminuiscono ogni anno - spiega Paolo Alessandri - è un elemento di preoccupazione, ne va del futuro della scuola. Quest'anno abbiamo pure pagato le tipografie per la stampa delle pagelle".
Alle Rolandino il taglio dei fondi ha fatto saltare il progetto sul disagio giovanile, l'anno scorso finanziato dal Comune con cinquemila euro: uno psicologo incontrava le classi e si rendeva disponibile all'ascolto dei ragazzi. I tre laboratori per l'integrazione dei disabili, aperti l'anno scorso con i soldi del fondo sociale europeo, quest'anno sono diventati uno. "Abbiamo dovuto dare all'esterno la faticosa gestione dei fondi europei e così abbiamo meno soldi", spiega il dirigente. "E dire che è stata una bella esperienza di integrazione e di riuscita scolastica: dopo il corso di cucina alcuni hanno proseguito all'istituto alberghiero".