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Repubblica-Bologna-"Fronte unito contro la Moratti"

Più di mille in Santa Lucia per contestare la riforma. Calzolari: "Non è il momento di dividerci" "Fronte unito contro la Moratti" I ricercatori in assemblea chiedono aiuto a prof e re...

30/10/2004
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la Repubblica

Più di mille in Santa Lucia per contestare la riforma. Calzolari: "Non è il momento di dividerci"
"Fronte unito contro la Moratti"
I ricercatori in assemblea chiedono aiuto a prof e rettore
Le critiche di Caricato: "Se non passerà è perchè abbiamo fatto le barricate da soli"
La proposta: cercheremo di assumere tutti dal primo gennaio 2005
ILARIA VENTURI


AD accendere la miccia è Marco Carricato, rappresentante del coordinamento dei ricercatori bolognesi: "Il nostro Ateneo deve passare dalle parole ai fatti. Se il disegno di legge della Moratti non passerà è perché i ricercatori hanno fatto le barricate e sono scesi in piazza con gli studenti. Ma da soli". Un rimprovero diretto al "corpo docente alto" di essere stato "distratto", di non essersi mobilitato. "Questo governo si fermerà solo se davanti avrà un fronte coeso" insiste il ricercatore. Applausi. Immediata la replica del rettore Pier Ugo Calzolari: "Non è vero che in questa università il rettore abbia atteso la vostra mobilitazione per muoversi - sbotta - quando lei neppure conosceva i testi della legge io giravo da solo per sensibilizzare i miei colleghi e lo facevo senza dire una parola diversa da quelle che lei ha udito in questi giorni".
L'aula magna di Santa Lucia è piena, soprattutto di giovani che fanno ricerca (meglio, che vorrebbero farla) e giovani che studiano. Al tavolo il rettore con i prorettori Walter Tega e Roberto Grandi. Nonostante il venerdì, primo giorno del ponte del primo novembre, nonostante il pomeriggio - scelta contestata dai ricercatori - l'assemblea unitaria d'Ateneo contro la riforma Moratti del reclutamento dei docenti e del loro stato giuridico riempie tutti i posti a sedere dell'aula.
Il duro botta e risposta arriva dopo più di un'ora. Il rettore aggiunge: non creiamo "divisioni. Certo che stare sulle barricate non è facile, ci stanno anche i rettori da soli. Ma le barricate sono le stesse". "Attenzione - dice ancora rivolgendosi a Carricato - la china che lei sta perseguendo è perdente, faccia attenzione agli infantilismi di tipo politico". Carricato preciserà poi ai cronisti: "Mi riferivo al corpo docente, non al rettore, lui personalizza tutto". L'assemblea continua per ore. Il fronte è compatto sull'analisi: il disegno di legge va respinto. Ci sono alcuni presidi in aula, parla quello di ingegneria ("vanno bene i contratti a termine ma a tremila euro al mese"), interviene il preside di Lingue. La facoltà di via Cartolerie - la prima a muoversi con forza - annuncia il blocco delle tesi di laurea nella settimana di mobilitazione nazionale degli universitari che inizierà l'8 novembre. Altre Facoltà ne discuteranno, la docente di medicina Marina Marini invita tutto l'Ateneo alla mobilitazione generale dall'8 novembre; Giannino Melotti, dei ricercatori idonei senza presa di servizio, dopo un lungo discorso sulla situazione della ricerca infiamma la sala quando dice "la soluzione del problema dei ricercatori non sia merce di scambio per far passare il disegno di legge"; Simonetta Abenda, voce dei docenti bolognesi idonei ma non ancora assunti, ricorda che le università La Sapienza e Roma 3 assumeranno gli idonei da gennaio anche se la legge non cambierà. Il presidente del consiglio studentesco invita ad allargare i problemi sull'Università: "ci sono anche le tasse".
I giovani parlano, l'Ateneo ascolta. E' un primo momento di confronto. Anche se la platea di professori ordinari non è al gran completo, tutt'altro. Il rettore nel suo intervento in apertura aveva assicurato che l'Alma Mater è pronta alla mobilitazione se il decreto non sarà modificato. Calzolari promette di convocare i senati accademici degli Atenei emiliano romagnoli, "se sarà necessario", per una presa di posizione comune. Altra proposta: la Conferenza dei rettori chiederà al governo l'abolizione dell'Irap - come ha fatto Confindustria - sulla ricerca. "Perché l'Università deve pagare l'Irap, se si abolisce questo taglieggiamento raggiungeremo l'obiettivo di un aumento degli investimenti per la ricerca". E infine: "Cercheremo di assumere tutti dal primo gennaio 2005 se verrà tolto il blocco delle assunzioni".