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Repubblica-Bologna-La rabbia dei ricercatori "Bloccheremo le lezioni"

Assemblea all'Università, a rischio almeno 72 corsi. Mercoledì in piazza con studenti e professori La rabbia dei ricercatori "Bloccheremo le lezioni" Sui volantini c'è il v...

09/10/2005
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la Repubblica

Assemblea all'Università, a rischio almeno 72 corsi. Mercoledì in piazza con studenti e professori
La rabbia dei ricercatori "Bloccheremo le lezioni"
Sui volantini c'è il volto della Moratti stampato su vecchie lire "fuori corso"
Tega: "Una settimana di mobilitazione con un momento finale dedicato alle proposte"
ILARIA VENTURI


PRENDE la parola Carlo Gentili, direttore del corso di laurea in Filosofia: "Ho già le dimissioni in tasca". Applausi. In ultima fila, concorda Glauco Cantarella, direttore del corso di laurea specialistica in Culture del medioevo: "Disponibile a dimettermi immediatamente". L'assemblea dei ricercatori e dei docenti anti-Moratti si scalda. Facoltà di scienze della formazione. L'aula è affollata come non lo è mai stata. E da qui parte la protesta dell'Alma Mater contro la legge di riforma dello stato giuridico dei docenti in vista della settimana nazionale di mobilitazione degli universitari indetta da domani dai sindacati.
Varie le forme di lotta annunciate: dalla richiesta a tutti i docenti con incarichi direttivi - presidi, presidenti di corsi di laurea e di commissioni, direttori di dipartimento - a dimettersi, al blocco dei corsi, alla piazza. C'è chi spinge al dissenso più forte, sono i ricercatori della Rete dei precari e del Coordinamento: "Blocco della didattica". E ritiro delle domande di insegnamento. Il tam tam è già partito e in poche ore 45 ricercatori si sono detti disponibili a farlo: solo loro bloccherebbero 72 corsi. La raccolta delle adesioni continua.
Laura Stancampiano, ricercatrice ad Agraria, ha già ritirato, con altri, la sua disponibilità a tenere un corso: "C'è bisogno di una azione molto forte, solo in questo modo avremo visibilità e faremo capire il valore del nostro lavoro. Se ritiriamo le domande di insegnamento si blocca la didattica negli atenei". La Rete e il Coordinamento dei ricercatori scenderanno in piazza con gli studenti e i docenti mercoledì, con concentramento in piazza Nettuno alle 9.30. Sui volantini c'è il volto della Moratti stampato sulle vecchie lire e la scritta: "Fuori corso". La facoltà di Lingue, in prima linea da un anno e mezzo sul fronte anti-Moratti, aderisce alla mobilitazione e chiede al rettore di indire un'assemblea di Ateneo, con la sospensione delle lezioni.
Antonio Genovese, di Scienze della Formazione, non è meno duro:
"Questo governo va avanti come un carro armato, ci sta sfogliando come una margherita". Sul dissenso l'unità è granitica: questa legge, dicono ricercatori e professori, introduce il precariato, affiderà sempre più la ricerca ai privati, impedirà lo sviluppo di un libero sapere critico. Sui metodi della lotta non c'è accordo su tutto. Ma alla fine passa il messaggio: "Bisogna farsi sentire". Walter Tega, tra i promotori dell'assemblea: "Penso a una settimana di mobilitazione che confluisca in un momento finale di protesta e di proposta per far capire qual è la nostra idea di università che certo non è quella del governo". Lo stesso rettore sta pensando a una giornata di apertura delle aule per far conoscere l'università ai cittadini.