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Repubblica-Bologna-La Regione boicotta la riforma

LA POLEMICA Garagnani: dossier sugli abusi "La Regione boicotta la riforma" ...

17/10/2003
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la Repubblica

LA POLEMICA
Garagnani: dossier sugli abusi
"La Regione boicotta la riforma"


"In Emilia Romagna prevale una ideologia politica nei confronti del rispetto della legge e il boicottaggio della riforma Moratti da gran parte degli insegnanti e dei dirigenti scolastici su istigazione della Cgil e dei Ds ne è la prova più evidente".
Lo sostiene Fabio Garagnani, capogruppo di Forza Italia in commissione Cultura di Montecitorio, secondo il quale "da tempo la giunta regionale e l'assessore alla scuola Bastico organizzano manifestazioni di aperta contestazione verso la riforma""
Per Garagnani "non è in discussione il diritto al dissenso quanto il rispetto che si deve allo Stato e al Parlamento da parte degli insegnanti e dirigenti scolastici. Questo atteggiamento - prosegue - non pagherà. L'Emilia Romagna è in assoluto la realtà che ha attivato il minor numero di sperimentazioni a differenza della Lombardia e del Veneto che hanno collaborato con il governo per il successo della formazione scolastica". Garagnani ha quindi annunciato che nei prossimi giorni presenterà un dossier "sugli abusi e le forzature ideologiche che si continuano a verificare in alcune regioni".
"Sono numerosi - prosegue - gli episodi di connivenza tra l' assessorato provinciale alla scuola, quelli regionali e comunali con insegnanti e dirigenti scolastici per contestare la riforma durante l'orario curriculare e per diffondere false informazioni, per intimidire i genitori, come quella sul presunto venir meno del tempo pieno. In molti casi si sono addirittura strumentalizzati i bambini coinvolgendoli in manifestazioni di protesta prive di ogni logica. Tutto ciò è inaccettabile ed occorrono provvedimenti per riportare alla normalità la vita della scuola in Emilia Romagna, non per impedire il dissenso ma per richiamare al dovere istituzionale e al rispetto delle regole democratiche quanti tra insegnanti e dirigenti scolastici non le seguono".