Repubblica/Bologna: La scure dei tagli sulla scuola emiliana. Meno prof alle medie (688) e alle superiori (427)
Complessivamente vengono a mancare 1359 cattedre. La Cgil: sLa scure dei tagli sulla scuola emiliana. Meno prof alle medie (688) e alle superiori (427)ono 500 solo a Bologna
ILARIA VENTURI
LA scure sulla scuola è arrivata, come tutti temevano: in Emilia Romagna saranno tagliate 1.359 cattedre, dalla primaria alle superiori. Le scuole più colpite, nella prima bozza della circolare ministeriale sugli organici, sono le medie: 688 posti in meno. Altro taglio pesante sarà nei licei e negli istituti: 427 cattedre. Infine, la sforbiciata prevista alle elementari, dove le iscrizioni hanno confermato il boom per il tempo pieno, è di 243 posti. La Cgil scuola lo aveva annunciato, stimando un taglio di oltre 500 insegnanti solo a Bologna. Ora i tagli sono una certezza. Anche se i numeri per Provincia non ci sono. Spetta ora all´Ufficio scolastico regionale, una volta avuto l´organico da Roma, distribuire le risorse e decidere, dunque, dove tagliare. Un intervento pesante per l´Emilia Romagna, ancora più grave se si guarda all´aumento degli alunni. A settembre 2009, dice il Ministero per difetto (non vengono calcolati gli adulti e gli immigrati che arrivano ad anno scolastico iniziato), saranno tra i banchi 6.191 studenti in più. In Regione il trend di crescita dura da un decennio, oscillando dai settemila ai diecimila scolari in più ogni anno, frutto dell´immigrazione e dell´aumento delle nascite. Se si calcola che la media regionale è di un docente ogni 12 alunni, vuol dire che mancano all´appello 515 insegnanti, necessari per dare la scuola agli oltre seimila bambini e ragazzi per ora «invisibili» nei calcoli ministeriali. Le conseguenze per la scuola non si faranno attendere. «E´ una devastazione, un taglio deciso con un centralismo esasperato, alla cieca e inattuabile», tuona Mariangela Bastico, responsabile nazionale scuola del Pd. «Il governo si deve fermare e discutere su un organico funzionale, attribuito alle scuole sulla base di parametri oggettivi. «. Per far tornare questi conti, molti precari perderanno il posto, quelli che andranno in pensione non saranno sostituiti, salteranno le compresenze nel tempo pieno, sarà a rischio il tempo prolungato alle medie. E i docenti di ruolo, con un taglio così pesante, rischiano di ruotare, come sulla giostra, da una scuola a un´altra, con buona pace della continuità didattica. L´Emilia Romagna risulta svantaggiata anche perché ha già il più alto rapporto medio di alunni per classe: 21,76. |