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Repubblica/Bologna: Marcheselli: "Più giorni di scuola per chi ha bisogno di recuperare"

La proposta del dirigente scolastico provinciale di fronte al problema degli studenti in affanno

10/07/2007
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la Repubblica

"I dati registrati non sono all´altezza della realtà di Bologna"

I PROMOSSI con il «sei in rosso»? «Teniamoli a scuola di più». E´ la terapia d´urto proposta da Paolo Marcheselli per fare fronte al fenomeno degli studenti che a fine anno non raggiungono la sufficienza in una o più materie. Una provocazione, destinata a far discutere, che nasce dagli esiti del monitoraggio sui bocciati e i promossi alle superiori. Le percentuali dei bocciati e di chi non ce la fa a pieni voti non accennano a diminuire da almeno tre anni. «E si attestano su livelli troppo alti per la realtà bolognese», è la lettura preoccupata del direttore dell´ufficio scolastico provinciale. Per questo, il numero uno della scuola bolognese propone di sperimentare «un allungamento obbligatorio dell´anno scolastico per l´approfondimento delle materie oggetto dei debiti». Gli studenti che a giugno risultano carenti in alcune materie potrebbero terminare la scuola più tardi e cominciarla prima a settembre. Lezioni supplementari, come in una finale di calcio, per guadagnare la sufficienza in tutte le materie, ma soprattutto per far pesare un «debito» che, senza più i vecchi esami di recupero a settembre, viene trascinato di anno in anno senza conseguenze. Anche perché il giro di vite imposto dal ministro Fioroni per essere ammessi alla Maturità è alle porte: dal 2009 gli studenti con debiti formativi non potranno sostenere l´Esame di Stato.
Marcheselli lancia il sasso, così come aveva fatto la scorsa estate. Un appello caduto nel vuoto, visti i risultati di quest´anno. Ecco allora un nuovo squillo di tromba. «Considerando anche la decisione del ministro, importante e molto impegnativa, non possiamo rinviare ulteriormente un confronto sereno e privo di pregiudizi per capire le ragioni di questo fenomeno», scrive. La sua analisi coinvolge gli insegnanti, i ragazzi («spesso con personalità fragili, insicure, demotivate») e i genitori. Quasi uno studente su due è in affanno. «Le ragioni? C´è un po´ di tutto. La scuola fa fatica a interagire con le nuove generazioni.
Sento spesso i docenti lamentarsi: non li teniamo più, sono maleducati. Ma forse sono loro a non aver cambiato modalità di rapporto rispetto a quello usato 15-20 anni fa, quando hanno cominciato a insegnare. Mentre i docenti giovanissimi fanno fatica, per inesperienza, a gestire le classi. Poi c´è il tema del grande impatto che la società, con i suoi modelli diseducativi, ha sulla scuola, sempre più sola. L´immagine vincente è quella di chi ottiene tutto senza fatica, mentre a scuola viene sollecitato l´impegno e il sacrificio. E la famiglia in qualche modo asseconda questo atteggiamento». Per ridurre il fenomeno dei debiti formativi che Marcheselli considera drammatico soprattutto «perché si dimostra costante dalla prima alla quarta classe», ecco dunque la proposta («la mia è una provocazione positiva») di aumentare i giorni di lezione per i promossi a metà.
Altra idea: quella di un forum permanente, da ottobre, aperto agli assessori alla scuola degli enti locali, all´università, ai presidi, alle famiglie, alla consulta studentesca, al servizio di neuropsichiatria dell´Asl e ai media. Con il contributo del ministero per affrontare il tema sia a livello locale che nazionale, per gli interventi strutturali e di riforma. Sul tavolo, anche l´aumento dei bocciati alle elementari e alle medie.
«Un dato che può essere considerato ancora fisiologico, soprattutto se si tiene conto dell´aumento degli studenti stranieri. Anche se quest´anno aggiungerei un forse perché potrebbe essere il segnale di qualcosa che fisiologico non è più». Come a dire: meglio non distrarsi. Le conclusioni, soprattutto sul fronte delle superiori, per Marcheselli sono nette: «In assenza di strategie nuove avremo gli stessi risultati nel 2008». Da qui, l´appello. «L´unica cosa che non possiamo permetterci è di rimanere a braccia conserte».
(il.ve.)