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Repubblica-Bologna-Materne, Sos dei sindaci "Mancano 80 maestre"

Gamberini (Casalecchio): paradossale, abbiamo le aule e non i docenti Materne, Sos dei sindaci "Mancano 80 maestre" In Provincia le situazioni più critiche ILARIA VEN...

18/07/2004
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la Repubblica

Gamberini (Casalecchio): paradossale, abbiamo le aule e non i docenti
Materne, Sos dei sindaci "Mancano 80 maestre"
In Provincia le situazioni più critiche
ILARIA VENTURI


MANCANO ottanta insegnanti nelle materne statali. E il Ministero all'istruzione sembra essersene dimenticato. A metà luglio, con le famiglie che partono per le vacanze senza sapere se il loro figlio potrà andare a settembre alla scuola dell'infanzia oppure no, tutto tace. Da Roma - girano preoccupanti voci - potrebbe arrivare solo il via libera per quaranta posti in tutta la Regione. A Bologna sarebbero assegnate venti cattedre. Insufficienti per coprire le necessità: 30 nuove sezioni e il completamento di sezioni part-time. Bologna attende almeno quattro sezioni nuove e il completamento di quattro part-time. Ma la situazione più grave è in Provincia. I sindaci dei Comuni più colpiti dalle carenze di organico insorgono. "Mobilitare tutti i Comuni contro i tagli della Moratti", suggerisce Simone Gamberini appena insediato a Casalecchio. I numeri, il giovane sindaco, li conosce bene: una settantina di bambini in lista d'attesa nei nidi, 34 esclusi alla materna. "Per accogliere tutti nei nidi ci stiamo attrezzando con risorse interne. Aumenteremo, anche se di poco e in accordo con i sindacati, il numero di bambini per sezione per azzerare la lista d'attesa dei più grandi. Ma per la materna la situazione è paradossale: abbiamo le aule per una nuova sezione e lo Stato non ci dà i docenti, un assurdo". Dall'altra parte della città, a San Lazzaro, le cose non vanno meglio: 90 bambini in lista d'attesa per l'asilo nido, 46 per la materna. "Faremo il massimo sforzo per accogliere tutti, l'educazione è una priorità", promette il neo sindaco Marco Macciantelli. "Tra i tagli del governo, l'aumento della richiesta dei servizi per l'infanzia e la carenza di personale dello Stato si sta creando un ingorgo di estrema gravità". San Lazzaro sta studiando il problema con Castenaso e Ozzano. "C'è da costruire un movimento di base tra tutti i Comuni che sono in difficoltà a causa dei tagli, ci batteremo sino in fondo", annuncia Macciantelli. Al Centro servizi amministrativi, l'ex Provveditorato, questa settimana sono arrivate decine di telefonate di sindaci infuriati. Una processione. Malalbergo, Castel San Pietro, Zola Predosa, Gaggio Montano, San Giovanni in Persiceto, Sant'Agata Bolognese: i sindaci reclamano gli insegnanti per aprire nuove sezioni di materna statale e soddisfare così le domande delle famiglie. I genitori scrivono allarmati: "Siamo stati costretti a spostarci in provincia per il costo troppo elevato delle case a Bologna e adesso non abbiamo nemmeno i servizi". Ma il Ministero ancora non si è mosso. Un silenzio che non lascia presagire nulla di buono. In città la situazione è meno drammatica anche se alla materna comunale, che partiva con circa 280 bambini esclusi, mancano ancora i posti per chi ha fatto domanda in ritardo e per chi ha chiesto l'anticipo previsto dalla riforma Moratti. Se non arriveranno gli insegnanti statali ci saranno ripercussioni anche sui servizi comunali. Già il ritardo con cui usciranno le graduatorie delle maestre statali porterà a settembre al balletto degli insegnanti in tutte le sezioni.