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Repubblica/Bologna: "Pagheranno le famiglie"

Manzini: così il nostro tempo pieno diventerà un doposcuola Documento di quaranta assessori da consegnare al governo

06/09/2008
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la Repubblica

ELEONORA CAPELLI

«E´ inutile andare dietro ai proclami del Ministro dell´Istruzione, questo decreto significa che il tempo pieno nella scuola elementare verrà sostituito, nella migliore delle ipotesi, dal dopo scuola. Il dopo scuola qualcuno lo deve pagare: saranno le famiglie, gli enti locali, già vessati da tagli di ogni tipo, o gli sponsor». L´assessore regionale Paola Manzini non nasconde la preoccupazione per il futuro della scuola elementare, come amministratore di una Regione in cui il tempo pieno copre l´80% del totale dell´offerta formativa. E sta organizzando un «summit» per formalizzare la protesta presso il ministero di Mariastella Gelmini.
Assessore, cosa può fare la Regione?
«Non possiamo apportare correttivi, gli organici sono competenza dello Stato. Ma possiamo protestare. Ho convocato per il 17 settembre una riunione con 40 assessori alla scuola del territorio per stilare un documento dove mettiamo in evidenza i "correttivi" indispensabili per l´Emilia Romagna. Poi consegnerò direttamente questo documento al Ministro, che fino ad ora ci ha impegnato in inutili dibattiti su grembiulini e voto di condotta, quando l´obbiettivo era solo fare cassa».
Ci sono esigenze specifiche in Emilia Romagna?
«Qui il tempo pieno sembrava una conquista irrevocabile delle famiglie, invece una pratica indispensabile per il nostro sistema sociale è stata revocata con un semplice tratto di penna. Con i numeri che il Ministro ha portato, il tempo sui banchi diminuisce inevitabilmente e ogni singola scuola si trova a fare i conti con un´offerta da articolare anche nel pomeriggio. Comunque qui le donne lavorano, non si può pensare di fare altrimenti. Ma il doposcuola, che comunque non ha un modello educativo di pari valore al tempo pieno, non potranno certo pagarlo i Comuni. Ricadrà sulle famiglie o su qualche generoso sponsor».
La nostra scuola ha altri punti critici da portare all´attenzione del Ministro?
«Per quanto riguarda Bologna, c´è il problema del personale delle Aldini Valeriani Sirani, scuole che devono passare allo Stato ma ancora con molti punti da definire per quanto riguarda supplenze e assunzioni. Poi c´è il tema delicatissimo dei dirigenti dell´amministrazione della scuola».
Si riferisce al fatto che un solo Provveditore regge sia l´ufficio di Bologna che quello di Reggio Emilia?
«Esatto, io ho l´impressione che vogliano passarci la competenza degli uffici scolastici provinciali quando li avranno buttati completamente per aria, trasformati in cimiteri di morti viventi. Ci sono due funzionari dell´ufficio scolastico regionale che sono stati licenziati, il provveditore di Modena è stato sostituito e quello di Reggio Emilia regge anche Bologna. Non è così che si fanno le nomine, senza neanche consultare gli enti locali».