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Repubblica/Bologna: Roversi Monaco striglia l´Ateneo

La critica del presidente della Fondazione Carisbo davanti al rettore Calzolari che replica: mancano le risorse

15/09/2006
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la Repubblica

UNIVERSITÀ E SCUOLA
Roversi Monaco striglia l´Ateneo
"All´università troppi docenti si scordano i loro doveri"

La critica del presidente della Fondazione Carisbo davanti al rettore Calzolari che replica: mancano le risorse
SILVIA BIGNAMI

«Nelle università italiane ci sono docenti e organi accademici che si scordano i loro doveri». Dappertutto? «Sì, eccetto alla Bocconi di Milano, alla Normale e al Collegio S. Anna di Pisa». L´ex rettore Fabio Roversi Monaco non esclude Bologna dalla lista delle università sotto accusa, e questo, implicitamente, equivale a rivolgere la critica direttamente all´ateneo bolognese. Soprattutto se presente ad ascoltarlo c´è anche l´attuale rettore Pier Ugo Calzolari. Che elegantemente incassa e smorza: «Il problema etico c´è sempre stato. In realtà si manca ai doveri perché mancano le risorse».
Il teatro è la conferenza promossa dall´Osservatorio della Magna Charta Universitatum, l´associazione garante del rispetto della carta dei valori sottoscritta nel 1988 da 535 università nel mondo. Ad aprire i lavori - ieri in aula Santa Lucia - è l´ex Magnifico Roversi Monaco, oggi presidente dell´Osservatorio della Magna Charta. Il tema sul tavolo è l´indipendenza delle università dai poteri che le possono condizionare. Libertà che vuol dire soprattutto risorse, e autonomia economica.
Ma Roversi Monaco sposta subito il focus e puntualizza: «È vero che le risorse scarse riducono la libertà degli atenei. Le risorse però devono essere usate a vantaggio dell´istituzione. Non sempre è così: la libertà deve essere quella di svolgere il proprio lavoro nel modo migliore. Molti docenti e organi accademici invece se ne dimenticano». I «doveri», come li chiama il Presidente della Fondazione Carisbo, sono quelli che «tutti conoscono: rispettare gli studenti, non cercare di imbucare gli insegnamenti più pesanti, non evitare gli incarichi gravosi, accettare la rotazione sia per la docenza che per altre cariche». Una critica a tutto tondo «in cui mi ci metto anch´io», e che non esclude Bologna. Il rettore Calzolari replica pacato: «Questi sono problemi immanenti e perenni» allarga le braccia. E aggiunge: «È vero anche, però, che nelle università il mancato rispetto dei doveri avviene per mancanza di mezzi. I bilanci dell´università sono allo stremo».
I due non si attaccano direttamente e non si nominano mai, ma hanno idee divergenti su tutto. Sulla ricerca, Roversi Monaco sottolinea l´esistenza e l´importanza di quella fatta in ambito privato: «È vero che in tante università non si fa ricerca perché non ci sono mezzi. Ma è anche vero che attività di ricerca importanti vengono fatte oggi fuori dall´università, in istituti provati. Non esiste più inscindibilità tra università e ricerca». Calzolari afferma, due minuti dopo, l´esatto opposto: «Non si può concepire ricerca in Italia al di fuori dell´università. Il 70% della ricerca è pubblica ed è prevalentemente universitaria. Se non si sostengono gli atenei, si crocifigge la ricerca». Diverso anche il giudizio sul nuovo ministro dell´Università Fabio Mussi. «È presto. Ancora non mi esprimo», si schernisce Roversi Monaco. «E´ intelligente e non è un accademico. Due cose positive», commenta Calzolari.
Il braccio di ferro resta a distanza. L´unico momento di condivisione, ieri, è stato l´arrivo dell´ex ministro dell´istruzione Luigi Berlinguer, che ha regalato alla platea un lungo intervento. «Quello che può condizionare la libertà accademica? È il bisogno» ha detto l´attuale presidente della rete europea dei consigli di giustizia: «Sono gli uffici pubblici o privati, la burocrazia, tutti coloro che tengono i cordoni della borsa». Questa mattina alle 10, alla cerimonia di sottoscrizione della Magna Charta da parte di ventisei nuovi rettori, si replica: ci saranno sia Fabio Roversi Monaco sia Pier Ugo Calzolari. Di nuovo fianco a fianco.