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Repubblica/Bologna: Scuola, uno su dieci non ce la fa

Boom del disagio tra i giovani: depressione, bullismo

16/05/2006
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la Repubblica

I PROBLEMI IN CLASSE

La conferma da una ricerca congiunta fatta da Csa e Ausl. Paolo Marcheselli: livelli mai raggiunti in passato

Il 9% dei minori è stato assistito dal Comune nel 2004, con punte del 13% al Navile

In un´indagine il 5% degli studenti delle superiori ha detto di aver tentato il suicidio

ILARIA VENTURI

AUMENTA il disagio dei bambini e dei ragazzi in classe. «Ormai abbiamo raggiunto livelli sconosciuti in passato», è l´allarme lanciato dal mondo della scuola. I numeri confermano l´emergenza. Nove minori su cento sono stati assistiti dal Comune nel 2004, con punte del 13 per cento al quartiere Navile. Poco più di sette ragazzi su cento sono stati seguiti dalla Neuropsichiatria infantile dell´Asl nello stesso arco di tempo. E ancora, nel 2004 il Day Hospital del servizio di Neuropsichiatria e psicologia dell´età evolutiva, ha ricoverato 148 adolescenti di un´età media di tredici anni e mezzo: undici per psicosi acute, 28 per depressioni, 46 per disturbi delle condotta, 81 per reazioni di adattamento. E´ il disagio dei bambini e degli adolescenti che arriva ai servizi. Poi c´è il grido disperato di quel cinque per cento di ragazzi, studenti delle superiori tra i 15 e i 19 anni, che ha dichiarato in un´indagine del 2000, di aver tentato il suicidio. Infine ci sono i dati sulla scuola: l´aumento degli studenti stranieri, con le difficoltà di integrazione, la crescita dei ragazzi disabili (+50% negli ultimi cinque anni), il 12% di bocciati alle superiori, il 40 per cento di promossi con debiti formativi. Ecco la fotografia del disagio dei bambini e dei ragazzi a Bologna, fuori e dentro le aule, scattata per la prima volta da un gruppo di lavoro voluto del Csa e dal servizio di Neuropsichiatria e psicologia dell´età evolutiva dell´Asl. Medici e presidi si sono seduti intorno a un tavolo: un anno di lavoro ed oggi a Palazzo Malvezzi i risultati saranno presentati agli assessori scuola e sanità di Comune e Provincia.
Un volume che analizza, con i dati per la prima volta aggregati dei servizi sociali e sanitari e delle scuole, il disagio psichico, psico-sociale e scolastico dei bambini e degli adolescenti. «Le scuole sono un evidenziatore della situazione di malessere che vivono i minori», spiega il coordinatore della Neuropsichiatria infantile Giancarlo Rigon. «I dati da noi raccolti sono dati preoccupanti, dipingono un livello di disagio in aumento non solo nelle scuole, basta girare per le strade per vedere quanto stiamo tutti un po´ peggio, i bambini crescono sempre più soli in questo contesto». Si va dalle situazioni di aggressività e di bullismo agli atti di autolesionismo, alle patologie più acute, si prende in considerazione, nell´indagine, la situazione degli stranieri e quella dei disabili, in aumento e con sempre meno sostegno garantito con continuità. Paolo Marcheselli, dirigente del Csa, è stato il primo a muoversi: «L´entità del disagio oggi nella scuola sta raggiungendo livelli che in passato non c´erano. Quando ci siamo accorti di questi dati preoccupanti, assieme al servizio di Neuropsichiatria, che ci ha spalancato le porte, abbiamo ritenuto di avviare un lavoro congiunto. Ora siamo pronti a proporre una nuova strategia di intervento». Quello che nascerà sarà un progetto di prevenzione e recupero - dagli sportelli nelle scuole ai corsi di formazione per i docenti - in rete tra scuole, enti locali e Asl. Paolo Rebaudengo, assessore provinciale alla scuola, lo sostiene con convinzione: «Sono dati preoccupanti per la dimensione e i contenuti: il lavoro in rete è fondamentale». Csa e Asl hanno già concordato di incontrarsi regolarmente per monitorare l´andamento della situazione e per definire interventi tempestivi ed efficaci.
Tra le linee guida, il richiamo a passare dalla sola sorveglianza all´ascolto dei bambini in classe e a puntare su «tempi scolastici distesi», adeguati ai ritmi di apprendimento degli alunni.