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Repubblica/Bologna: Scuola, via tavoli e armadi per accorpare classi senza maestre

È di nuovo emergenza supplenti, lettera al ministro Fioroni. Mancano 10 milioni di euro

30/11/2007
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la Repubblica

ILARIA VENTURI

GLI armadi e i tavoli fuori, nei corridoi. Per far stare nell´aula anche i bambini della classe accanto rimasti senza maestra. Se la supplente non arriva, gli alunni vengono divisi, distribuiti come pacchetti nelle altre sezioni. Per essere «badati» e non formati.
Il caso denunciato dai genitori delle elementari Fortuzzi, con una lettera al ministro Fioroni, è eclatante. Ma diffuso nelle scuole di nuovo in ginocchio per mancanza di fondi per i supplenti. Per chiudere l´anno mancano nelle casse scolastiche bolognesi quasi 10 milioni (42 in Regione), che si vanno ad aggiungere al «debito» pregresso di 11 milioni del 2005 e 2006. Numeri dell´ultima rilevazione Usr al 16 novembre. Così è di nuovo emergenza supplenti: non si trovano o non vengono chiamati perché non ci sono i soldi per pagarli. «Da noi vengono divise le classi o si usano insegnanti di inglese e di sostegno per tappare i buchi», scrivono i genitori delle Fortuzzi. Alle Longhena, riportano le mamme, si è arrivati a classi con 35 bambini. Qui, dopo molte proteste, si è giunti all´accordo: la supplente deve arrivare dal secondo giorno. «E´ la prima volta che non abbiamo sostituzioni dal primo giorno», dice la maestra Marzia Mascagni. Per questo le insegnanti hanno scritto alla preside: «Non siamo più disponibili, per problemi di sicurezza, ad accogliere alunni di altre classi».
Una presa di posizione dura. Intanto l´ufficio scolastico regionale annuncia che arriveranno fondi per il personale la prossima settimana e che altri 20 milioni sono attesi entro metà dicembre per gli stranieri, i progetti didattici e l´alternanza scuola-lavoro. Ma sulle difficoltà i genitori non sono più disposti a fare sconti. Stanchi della situazione, hanno convocato, con i docenti, lunedì (ore 17.30) al Baraccano un´assemblea sullo stato di salute della scuola pubblica. Ripartirà da qui la protesta, in rete, anche attraverso i consigli di circolo.
«L´inizio dell´anno è stato disastroso» dice Simona Blosi, mamma delle Fortuzzi. Il disagio monta, i sindacati ipotizzano di appoggiare ricorsi in Procura per interruzione di pubblico servizio: «E´ peggio dell´anno scorso, così non si va avanti», commentano Cisl scuola e Flc-Cgil.