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Repubblica/Bologna: Scuole in "rosso" per 14 mln il 50 per cento è senza fondi

La conferenza dei presidi sollecita il ministero: "Ci servono per le supplenze"

28/09/2007
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la Repubblica

Cronica carenza di segretari e di bidelli: molti si sono rivolti ai centri per l´impiego
Le "sofferenze" cambiano da istituto a istituto: da mille a oltre 150 mila euro
ILARIA VENTURI

LA scuola bolognese è di nuovo al verde. E i presidi lanciano l´allarme: «Siamo in difficoltà a programmare le attività scolastiche». A conti fatti, a fine agosto 53 istituti su 118, quasi uno su due, sono di nuovo in sofferenza finanziaria per un totale di un milione e 700mila euro. Una cifra che va ad aumentare il vecchio credito delle scuole nei confronti del ministero: mancano infatti ancora dodici milioni all´appello per coprire le spese fatte nel 2005-2006. Risultato finale: le casse scolastiche sono sotto di circa 14 milioni.
Le cifre del «rosso» di quest´anno sono emerse dalla conferenza di servizio dei dirigenti scolastici che si è tenuta ieri mattina al Belluzzi. I presidi hanno votato due documenti all´unanimità: il primo per chiedere a Paolo Marcheselli di non lasciare la direzione dell´Ufficio scolastico provinciale e quindi al ministro Fioroni di respingere la sua richiesta di trasferimento (in realtà già accolta); il secondo per denunciare, sempre a Fioroni, i «seri» problemi della scuola. L´elenco è noto: dalle 26 «reggenze» - ovvero presidi a capo di due istituti - al taglio degli organici. I presidi denunciano anche la cronica carenza di segretari e di bidelli che ha costretto molte scuole a doversi rivolgere ai centri per l´impiego per assumere. Così, è la denuncia, è arrivato «personale non preparato e spesso assolutamente inidoneo». Poi c´è il capitolo crediti verso l´amministrazione: «Rimane insoluta la grave problematica dei crediti per il pagamento delle supplenze relative agli esercizi finanziari 2005 e 2006». Non solo, gli acconti arrivati per il 2007 non bastano. «Abbiamo chiesto alle scuole di segnalare il deficit al 31 agosto, comprendendo anche quello che dovevano ancora pagare per le supplenze, per il fondo di istituto e per gli incarichi specifici», spiega la funzionaria della ragioneria dell´Usp Maria Alda Veneziano. Alla fine il deficit accumulato quest´anno è risultato di 1,7 milioni. Le sofferenze del nuovo anno «cambiano da scuola a scuola», vanno da mille a oltre 150mila euro. Quello finanziario è un nervo scoperto, eredità del governo Tremonti-Moratti. Altri rimborsi dovrebbero arrivare, intanto però a diciotto scuole il ministero ha contestato i bilanci chiedendo di motivare le spese, visto che risulterebbe uno sforamento del budget. Fuori riunione, ha tenuto banco invece il dopo-Marcheselli. Una decisione sul successore non è ancora arrivata, «l´aspettiamo da un momento all´altro», dichiara lo stesso Marcheselli. «Il ministero ha assicurato che nella nomina terrà conto della complessità della situazione del territorio», sottolinea l´assessore provinciale alla scuola Paolo Rebaudengo.
Dunque, il successore al vertice dell´Usp sarà «di profilo adeguato, ma non ci sono notizie su un incarico ad interim». Sugli organici non ci sono ancora novità sui 15 posti di inglese alle elementari che mancano, mentre dovrebbero arrivare i docenti di sostegno per i disabili.